Era già da qualche tempo che si pensava a promuovere un’uscita del personale dipendente dell’Università degli Studi di Cassino e del Lazio meridionale ed è stato il CoPASS (Comitato per la Promozione delle Attività Sportive e Sociali d’Ateneo), in collaborazione con la Federazione Cisl-Università a prendere l’iniziativa e proporre una visita culturale speciale: una visita guidata all’Abbazia di Montecassino, luogo universalmente riconosciuto come monumento di cultura, spiritualità, arte, storia.
Gli organizzatori avevano due sicure figure di riferimento, interne all’università, a cui rivolgersi, il cappellano universitario, don Benedetto Minchella, ed il più esperto conoscitore di una storia tanto lunga e importante come quella di Montecassino, il prof. Filippo Carcione, docente nell’Università di Storia della Cultura Benedettina, recentemente nominato Direttore dell’Istituto Teologico del “Leonianum” di Anagni, dove si formano i futuri sacerdoti delle diocesi laziali e che da tanti anni è un punto di riferimento all’interno della Scuola Teologica diocesana “S. Tommaso d’Aquino”.
L’uno e l’altro hanno dato piena disponibilità e così è partita la fase organizzativa, che ha allargato l’offerta a tutti i dipendenti dell’Ateneo. Ha risposto all’iniziativa un folto gruppo di partecipanti composto dal personale tecnico-amministrativo e alcuni docenti, che alle 9,30 di venerdì 30 settembre, si sono ritrovati dinanzi al Rettorato per la partenza.
All’arrivo in monastero, i visitatori, tra cui il Pro-Rettore, prof. Raffaele Trequattrini, il Direttore generale, avv. Antonio Capparelli, ed il responsabile del CoPASS Capitanio, sono stati accolti dal Priore dell’abbazia, don Giuseppe Roberti, che volentieri si è messo a disposizione degli ospiti, offrendo loro le sue spiegazioni non solo storiche, religiose e artistiche ma diremmo “sapienziali”. Ha illustrato le bellezze e la storia della Basilica cattedrale, delle tombe di S. Benedetto e S. Scolastica, della sagrestia con la cappella delle Reliquie, ha poi guidato i visitatori in un percorso particolareggiato ed ampio, in parte chiuso al grande pubblico. In modo particolare si è soffermato sul cuore dell’abbazia, la parte più antica, corrispondente all’ingresso del primitivo monastero, e meno devastata dai bombardamenti dell’ultima guerra, grazie alle mura poligonali che formavano il basamento del tempio, tra la cella di S. Benedetto e la Cripta, là dove maggiormente si respira un clima di forte spiritualità, intriso di spirito benedettino e di Pace.
Al termine, è intervenuto anche il padre Abate, don Donato Ogliari, che dopo aver ricevuto l’omaggio dell’Università consistente in una targa-ricordo consegnatagli a nome dell’Università dal Pro-Rettore, ha saluto il gruppo, impartendo la sua benedizione. Una bella visita, destinata a rimanere come un ricordo prezioso per ognuno dei partecipanti.
Adriana Letta