Nella serata di domenica 4 luglio 2021 presso la chiesa di San Vincenzo Ferreri in Sora si è tenuta una gioiosa celebrazione per omaggiare i 45 anni di sacerdozio di don Francesco Cancelli, ordinato il 3 luglio 1976.
Un’assemblea gremita di fedeli entusiasti ha dato vita a una vera e propria giornata di festa. Una festa che per don Francesco è stata completamente inaspettata e di cui si è reso conto solo una volta arrivato in chiesa. È stata grande la commozione del parroco delle comunità di Pontrinio, Valleradice e San Vincenzo Ferreri, emozionato e sconvolto dall’affetto che gli è stato dimostrato dalle persone presenti.
Prima della Celebrazione eucaristica – organizzata grazie al generoso impegno e allo zelo del Comitato Giovani San Vincenzo Ferreri, che ha adibito, secondo le misure anti-contagio, l’esterno della chiesa alla liturgia provvedendo alla realizzazione del palchetto e di un altare solenne -, anche il Vescovo, Sua Eccellenza Mons. Gerardo Antonazzo, coadiuvato dal sacerdote don Maurizio Marchione e dal diacono Florin D’Amata, ha voluto porgere i saluti a don Francesco e augurargli per ancora molto tempo un fruttuoso sacerdozio.
Mons. Antonazzo ha poi insistito affinché, nel ringraziare il Signore per il dono del sacerdozio di don Francesco, ognuno di noi pregasse per le vocazioni religiose e sacerdotali di cui la Chiesa ha bisogno.
Dopo i saluti del Vescovo, alla presenza delle tre comunità e della famiglia Cancelli, è iniziata la Santa Messa solenne celebrata da don Francesco e concelebrata da padre Salvatore Crino della Comunità Passionista e don Andrea Pantone, cresciuto proprio nella parrocchia della Madonna del Divino Amore in Pontrinio.
Il coro di Maria Santissima di Valleradice ha animato la celebrazione, mentre il servizio liturgico è stato curato dai ragazzi di San Vincenzo e di Pontrinio.
Don Francesco durante l’omelia ha chiesto per prima cosa perdono al Signore per le sue fragilità e ha poi raccontato la nascita della sua vocazione sacerdotale. Egli che è nato proprio nel giorno della festa della Madonna di Valleradice ha parlato delle volte in cui la sua famiglia, nata nel centro di Sora, si spostava a Valleradice per la Messa e per la processione, che fin dai primi anni della sua infanzia egli ricorda con affetto.
Il sacerdote ha poi parlato della sua grande devozione alla Madonna Addolorata e dei Sette Venerdì a lei dedicati a cui egli ogni anno partecipava con la propria famiglia e in particolar modo con la nonna. Proprio per questo motivo alla celebrazione di ieri era presente anche la Confraternita della Madonna Addolorata, che ha ringraziato don Francesco anche per il suo servizio pastorale svolto nei suoi primi anni di sacerdozio da cappellano nella Chiesa di Santo Spirito.
Don Francesco si è poi soffermato sui suoi ricordi della processione di Tutti i Santi, abolita alla fine degli anni ’60, e dell’arrivo della statua di San Vincenzo Ferreri, uno dei santi più popolari di tutta Sora, che veniva continuamente acclamato dalla folla festante.
Così – ha raccontato don Francesco – da una famiglia che aveva timore e amore di Dio, che partecipava tutte le domeniche alla Santa Messa e si impegnava nelle opere di Carità, a soli 13 anni è scaturita la sua decisione di diventare sacerdote e di rispondere alla chiamata del Signore. Da qui in poi, l’ordinazione sacerdotale e i vari incarichi, fino a quello, avuto dal Vescovo Brandolini, di costruire una Chiesa alla Madonna del Divino Amore nella località di Pontrinio, che oggi è centro vivo di un culto popolare alla Vergine Maria, a Santa Rita e a San Pio da Pietralcina.
Dopo la Santa Messa, si è tenuto un piccolo banchetto nel rispetto delle norme sanitarie vigenti, la lettura di una lettera scritta dai fedeli e la consegna dei regali per don Francesco, che, commosso dall’affetto delle persone, ha ringraziato e benedetto tutti i presenti con gioia, gratitudine e affetto.
Testo: Federico Paradisi
Foto: Danilo Zullo