In una solenne celebrazione conferito dal vescovo Antonazzo l’ordine del Diaconato nella Concattedrale di Cassino a Francesco Paolo, “servo per amore”
In un giorno squisitamente mariano, sabato 8 settembre, in cui la Chiesa celebra la Natività di Maria Vergine, la Chiesa diocesana è in festa, perché Francesco Paolo Vennitti è diventato Diacono, “servo per amore”, coronando il sogno coltivato e perseguito per lunghi e non facili anni. E’ stato infatti ordinato nella Chiesa Concattedrale di Cassino per le mani e la Preghiera consacratoria del vescovo diocesano Mons. Gerardo Antonazzo, in una Celebrazione Eucaristica solenne e partecipata.
A riempire la chiesa era non solo la comunità parrocchiale cassinate di S. Antonio, dove da anni presta il suo servizio nella Caritas, nell’organizzazione di pellegrinaggi, nelle liturgie, ma anche la sua comunità abruzzese d’origine, giunta con ben due pullman da San Salvo. Ad animare la liturgia, diretti dal M° Matteo Ciriminna, i due cori uniti della Parrocchia che dopo essersi a fondo impegnati nelle prove, sono riusciti davvero a superare se stessi. Tra i concelebranti, il Vicario generale diocesano Mons. Antonio Lecce, il responsabile dell’Istituto Teologico di Caserta, dove l’Ordinando ha studiato, il responsabile diocesano dei Diaconi, Don Giansandro Salvi, ed il Parroco Don Benedetto Minchella, più vari Sacerdoti della Zona pastorale di Cassino. L’intera celebrazione è stata trasmessa in diretta streaming dalla tv diocesana, per la regia di Francesco Marra.
Dopo la liturgia della Parola, c’è stato il primo momento del rito di ordinazione, quello dell’Eccomi. Don Giansandro ha chiamato per nome Francesco Paolo ed egli, che era seduto vicino ai familiari ai banchi, si è alzato e portato davanti al presbiterio. Il Vescovo ha chiesto esplicitamente se l’aspirante diacono appena presentatone è degno, cosa che è stata confermata dal responsabile “in base alle informazioni raccolte presso il popolo cristiano e secondo il giudizio di coloro che ne hanno curato la formazione”.
E’ seguita l’omelia di Mons. Antonazzo, profonda e chiarificatrice, che ha focalizzato l’attenzione in particolare su alcuni passi delle letture appena proclamate, per mostrare quale sarà il compito del Diacono: dalla Lettera di S. Giacomo apostolo ha sottolineato la frase “Dio non ha forse scelto i poveri agli occhi del mondo?” e dalla pagina evangelica di Marco la parola “Effata” con cui Gesù guarì il sordomuto ed ha indicato all’ordinando: tu apri le tue orecchie ed il tuo cuore alla Parola di Dio e scegli i poveri, come ha fatto il Signore, perché il Diaconato è servizio agli altri, il Diacono è un “servo per amore”. Non per niente nel ricordino che al termine Francesco Paolo ha distribuito ai presenti la frase principale era semplicemente “Servo per amore” e l’immagine rappresentava la lavanda dei piedi che Gesù fece agli apostoli, segno che ha ben chiaro il suo cammino lungo la strada che ha scelto e tenacemente seguito. Era commosso Francesco Paolo, ed emozionato, ma raggiante, come uno che raggiunge ciò che ha tanto desiderato per cui la sua gioia profonda non può non trasparire all’esterno. E questo i presenti l’hanno capito con immediatezza, partecipando tanto alla commozione quanto alla letizia.
E’ stato dopo l’omelia che si è svolto il rito vero e proprio dell’Ordinazione, con le domande che il Vescovo ha rivolto all’eletto e con le risposte con cui egli ha assunto tutti gli impegni, manifestando pubblicamente la sua volontà di esercitare il ministero del diaconato a servizio del popolo cristiano, custodendo la fede, e annunziandola con le parole e le opere; di vivere nel celibato come totale donazione al Signore, per sempre; di essere uomo di preghiera e di conformare la propria vita a Cristo, promettendo “filiale rispetto e obbedienza” al Vescovo e ai suoi successori. Momento molto toccante, come pure quando l’eletto si è prostrato a terra e l’assemblea ha cantato le litanie dei Santi, segno della unione della Chiesa terrena con quella celeste per impetrare la benedizione divina.
Dopo una preparazione così intensa e ricca, si è giunti al momento culminante dell’imposizione delle mani del Vescovo sul capo dell’ordinando e poi della preghiera consacratoria per l’effusione dello Spirito Santo sull’ordinando. Ancora gesti suggestivi con i cosiddetti riti esplicativi, a cominciare dalla vestizione. E’ stato Don Benedetto a portare le vesti liturgiche del diacono, la stola e la dalmatica e a fargliele indossare. Il Vescovo gli ha consegnato il Vangelo, che dovrà annunciare e infine, gioioso e liberatorio, l’abbraccio del Vescovo Gerardo al neo-diacono Don Francesco Paolo e allora la commozione generale si è tramutata in esultanza manifestandosi con un caloroso e lungo applauso.
La Messa è proseguita come di consueto, ma con il neo-diacono sull’altare a svolgere da subito il suo servizio alla mensa eucaristica. Al termine, Don Benedetto ha letto il telegramma di Papa Francesco, poi due indirizzi di saluto e di augurio sono stati porti uno da Rachele Gianfrancesco a nome della comunità parrocchiale ed un altro da Lina Lepri a nome della Caritas parrocchiale, con lettura anche di una bella lettera di una famiglia sostenuta dalla Parrocchia. Poi lui, il neo-diacono, commosso e felice, ha preso la parola per ringraziare il Signore e tutti coloro che lo hanno accompagnato fino a questa tappa importante della sua vita.
L’ultimo applauso è stato seguito da affettuosi abbracci augurali, foto di gruppo, saluti e felicitazioni a non finire. Infine, nel giardino della Curia sono affluiti tutti per il rinfresco che era stato preparato per festeggiare il nuovo Diacono Don Francesco Paolo Vennitti. Gioia e allegria hanno fatto da padroni, un quartetto musicale popolare ha rallegrato i presenti, il “Don” ha avuto una parola e un abbraccio per tutti e, vedendo una piccolissima bambina in carrozzina, intenerito l’ha benedetta (la sua prima benedizione!), senza trascurare, ovviamente, di dare il primo taglio alla torta, intorno a cui tutti volevano una foto con il festeggiato. Grande l’affetto di tutti, come pure la fiducia che Francesco Paolo sarà un ottimo Diacono “servo per amore”, che saprà dedicarsi al servizio di carità che gli viene richiesto. Tutti, vogliamo credere, continueranno ad accompagnare con la preghiera chi si è dedicato generosamente e interamente a Dio.
Adriana Letta