Don Giovanni è Parroco a Cassino

Solenne Celebrazione per l’immissione canonica di Don Giovanni De Ciantis nella Parrocchia di S. Giovanni Battista

Il giorno tanto atteso è arrivato, la comunità parrocchiale di S. Giovanni Battista in Cassino si è recata in massa in chiesa per accogliere il nuovo Parroco, Don Giovanni De Ciantis. Ma non erano solo cassinati a riempire la chiesa, c’erano infatti anche i suoi familiari, naturalmente, ed erano giunte rappresentanze delle chiese di Sora in cui Don Giovanni ha prestato il suo servizio facendosi tanto apprezzare e amare che non potevano lasciarlo andare da solo! E dunque era una famiglia davvero “allargata” e numerosa quella che si preparava, con largo anticipo, alla Celebrazione eucaristica di immissione canonica del Parroco.

Don Giovanni è giunto insieme al Vescovo e sono entrati in chiesa salutando i presenti che festosamente li hanno accolti facendo ala al loro passaggio, poi, giunti davanti all’altare, si sono inginocchiati e sono entrati in sacrestia. Un primo brivido di emozione, non certo di freddo, ha percorso i presenti, molti vedevano Don Giovanni per la prima volta e si sporgevano per guardare meglio e stampare nella mente il suo volto.

Alle 19.00, mentre il Coro S. Giovanni Battista Città di Cassino intonava il canto di ingresso, è iniziata la processione di ingresso entrando dal portone principale: una lunga teoria di ministranti tra cui anche seminaristi, Diaconi e Sacerdoti, della Zona pastorale di Cassino ma anche venuti da Sora, da ultimo Don Giovanni ed il Vescovo diocesano Mons. Gerardo Antonazzo. Giunto ai piedi dell’altare, Don Giovanni ha baciato il Crocifisso che un ministrante gli porgeva. L’emozione era tangibile in tutti. All’inizio, Don Salvatore Papiro ha dato lettura del decreto di nomina che, secondo la norma Cei, affida a Don Giovanni l’incarico di parroco per nove anni. Subito dopo, su invito del Vescovo, Don Giovanni ha asperso i fedeli percorrendo tutta la chiesa, poi ha incensato l’altare e la statua del Patrono S. Giovanni Battista, che era esposta solennemente.

Dopo la liturgia della Parola, il Vescovo ha tenuto l’omelia, nella quale ha innanzitutto confermato la sua stima e gratitudine per Don Giovanni, al quale ha assicurato la vicinanza spirituale di tutta intera la chiesa diocesana e in particolare della città di Cassino. Poi ha rivolto un ricordo commosso e grato all’indimenticabile figura pastorale di Mons. Antonio Colella, “che oggi dal cielo gioisce nel vedere questa sua comunità in cammino, nutrita e fortificata negli anni dal suo ministero pastorale”. Infine ha voluto esprimere al “carissimo Don Benedetto Minchella” i suoi “sentimenti più cordiali di compiacimento per il servizio di Amministratore Pastorale in questi non pochi mesi, servizio – ne è testimone tutta intera la comunità – svolto con dedizione generosa e con encomiabile affetto pastorale anche per questa comunità di S. Giovanni B.”.

Ha anche ricordato il Santo del giorno, S. Giovanni Maria Vianney o Curato d’Ars, Patrono di tutti i Sacerdoti del mondo, che usava ripetere con commozione che “il Sacerdozio è l’amore del cuore di Cristo“. E questo è chiamato ad essere il Sacerdote, ha affermato, approfondendo ulteriormente il concetto con riferimenti alle letture della liturgia. Il Parroco deve ascoltare le istanze e capire le ragioni del popolo, ma non deve mai perdere di vista il Signore, deve essere educatore della fede. La parrocchia non può rispondere ai soli bisogni materiali, è scuola di fede, di preghiera, cenacolo della esperienza viva di Gesù Risorto per diventare un alveare di iniziative di carità verso i poveri. Parte da Dio e deve portare a Dio, perché solo in Dio ogni uomo potrà comprendere il senso ultimo della sua vita.

Significativi e toccanti i gesti rituali successivi: il rinnovo delle promesse sacerdotali, e Don Giovanni lo ha fatto con voce forte e ferma nel pronunciare il suo “Sì, lo voglio”, il Credo, la consegna del tabernacolo, in cui lui stesso ha riposto le sacre specie; la presa di possesso canonico della Sede, quando il Vescovo si è alzato e ha invitato il neoparroco a sedersi lui, tra gli applausi di tutti, l’abbraccio con il Vescovo Gerardo.

Altri momenti emozionanti e festosi sono stati quando Aldo Gervasio, segretario del Consiglio Pastorale parrocchiale ha porto a nome della comunità il saluto e l’abbraccio di benvenuto a Don Giovanni per aver “risposto in umile obbedienza alla chiamata del Signore, attraverso il nostro Vescovo, lasciando l’aratro nel campo di Sora, per preparare un nuovo maggese in questa comunità parrocchiale, e continuare e arricchire l’opera dei suoi predecessori“, e gli ha assicurato vicinanza, preghiera, presenza e disponibilità al servizio da parte della comunità. Poi ha ringraziato Don Benedetto “che ci ha guidati in questo periodo di vacatio” durato otto mesi e ha fatto consegnare da due ragazzi dell’Azione cattolica una pergamena “quale segno di ringraziamento e di riconoscenza”.

Ed è giunto il momento di Don Giovanni, che presa la parola ha voluto ringraziare tutti: in un attimo, con il suo modo di porsi schietto, diretto e senza fronzoli e formalità, ha conquistato tutti, nonostante la temperatura alquanto elevata e la percentuale di umidità dell’aria non proprio ideale e nonostante la celebrazione avesse preso già parecchio tempo… Addirittura un tifo da stadio è salito al cielo da parte degli affezionati di Sora: i Giovani di Santo Spirito hanno innalzato un grande striscione che avevano preparato, con una frase di una canzone che Don Giovanni ama: “Non c’è montagna più alta di quella che non scalerò“. Egli ha assicurato che ci sarà, andrà in tutte le case, conoscerà tutti per creare condivisione… “Non applaudite, non fatemi sembrare quello che vuole essere protagonista”. Ma gli applausi non diminuivano affatto, la gioia e la simpatia straripavano.

Al termine della celebrazione tanto solenne quanto familiare, Don Salvatore Papiro ha letto il verbale che, redatto in triplice copia, è stato firmato sull’altare.

Non poteva mancare, nello spazio esterno della parrocchia, il momento della convivialità, farcita di saluti, abbracci, auguri: il Coro S. Giovanni Battista nel corridoio della canonica ha improvvisato per il nuovo parroco abruzzese il più famoso canto della sua regione, “Vola vola”. Tutti volevano salutare da vicino e personalmente Don Giovanni, chi con il dispiacere di doverlo lasciare, chi con l’entusiasmo per il suo arrivo, ma tutti hanno capito che questo neoparroco ha un cuore ben grande: dentro ci stanno tutti, ma proprio tutti, i vecchi amici e i nuovi che premono per entrare.

Auguri e Buon lavoro, dunque a Don Giovanni De Ciantis, da oggi ufficialmente Parroco di S. Giovanni Battista in Cassino, e a tutta la comunità parrocchiale: è un augurio fatto con il cuore e supportato dalla preghiera.

Adriana Letta

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