Due comunità, un solo parroco e una sola missione

Sabato 9 novembre, con il vescovo Gerardo Antonazzo, l’inizio del Ministero pastorale di don Arcangelo D’Anastasio e Roccadarce e il saluto a don Antonio Sacchetti

Don Arcangelo D’Anastasio è il nuovo amministratore parrocchiale della parrocchia di S. Maria Assunta e S. Bernardo di Roccadarce. L’ha nominato il vescovo Gerardo Antonazzo, sabato scorso 9 novembre, dopo aver accettato le dimissioni per raggiunti limiti di età del parroco don Antonio Sacchetti. La cerimonia di insediamento si è tenuta alle 18 nella chiesa parrocchiale, alla presenza di tutta l’amministrazione comunale di Roccadarce, del sindaco di Arce, delle diverse autorità Militari e dei numerosi fedeli appartenenti alle due comunità.

Una celebrazione sobria ma particolarmente sentita perché oltre ad accogliere il nuovo amministratore parrocchiale è stata l’occasione per salutare il parroco uscente don Antonio che, ironia della sorte, era arrivato a Roccadarce dopo essere stato per oltre nove anni parroco di Arce. Insomma un avvicendamento che rafforza un legame sempre esistito tra le due comunità. Il Vescovo, nell’omelia, ha sottolineato come questa scelta sia una grossa opportunità di condivisione e di crescita per tutti. È solo nell’unità e nella condivisione, ha spiegato il presule, che si può fare di più e meglio. «Le parrocchie – ha detto il Vescovo – non sono nate per dividere o rimarcare un territorio. Ed oggi tutti siamo chiamati a salvaguardare l’unità allargando le vedute. Proprio il 9 novembre di cinque anni fa, a quest’ora – ha fatto notare ancora monsignor Antonazzo – eravamo nella Chiesa Madre di Cassino per dare avvio all’unione di due diocesi».

Molto sentito anche l’intervento del sindaco di Roccadarce Rita Colafrancesco. Il primo cittadino ha ripercorso la vita sacerdotale di don Antonio Sacchetti ed in particolare gli anni trascorsi nella piccola comunità. Poi ha dato il benvenuto a don Arcangelo. «Questa comunità – ha detto – l’accoglie a braccia aperte e sarà sempre al suo fianco. Noi abbiamo due diverse responsabilità ma un’unica missione: cioè quella di far star meglio, far progredire, questa comunità. A lei è affidata la cura spirituale, a noi quella materiale. Ma – ha concluso la Colafrancesco – siamo oltremodo convinti che l’una non escluda l’altra».

Poi l’intervento di don Arcangelo. «Grazie Eccellenza – ha detto – per questa conferma di fiducia che mi vuole e ci vuole dare insieme a padre Ravi e padre Agostino. Non vogliamo – ha spiegato ancora il parroco – sottrarci a nessuna fatica per le necessità della Chiesa ed in particolare di questa parrocchia. Iniziamo questa sera una nuova avventura un po’ da incoscienti forse, ma fiduciosi nella Provvidenza. Non siamo in grado di proporre chissà quali strategie, se mai ce ne fossero, ma ripartiamo dalla Messa la Domenica mattina, essa è già un’azione rivoluzionaria e salvatrice. L’incontro col Risorto ci impegna per la costruzione del Regno, di persone libere, riconciliate, per vivere in questo mondo  in modo umano. Il nostro impegno e la nostra libertà – ha concluso don Arcangelo – hanno inizio dall’Eucarestia». L’amministrazione di Roccadarce ha fatto dono di una pergamena ricordo d’argento a don Antonio Sacchetti che, emozionato, ha ringraziato tutti per gli anni passati insieme. Alla celebrazione ha partecipato anche il vicario generale mons. Alessandro Recchia per gli adempimenti di rito, il rettore del Santuario di S. Eleuterio Padre Ravi e don Luca Molignini dell’Abbazia di Casamari.

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