«Dove se non in famiglie che educano davvero alla vita, e alla cristiana, è possibile ritrovare il messaggio di quella santa “Casa di Nazareth” in cui Maria ha fatto esperienza del mistero di Dio ed è diventata Ella stessa dimora del Signore?».
È in questo interrogativo che si può individuare il cuore dell’omelia che il Vescovo diocesano mons. Gerardo Antonazzo ha pronunciato domenica scorsa, 10 dicembre, nella Chiesa parrocchiale di San Michele Arcangelo di Arpino, in occasione della festa patronale in onore della Madonna di Loreto. Il Vescovo ha invitato la comunità cristiana a vedere in Maria quel modello di disponibilità e di apertura alla grazia sovrabbondante di cui l’ha ricolmata il Signore, dimensione, questa, che la Vergine ha appreso nella sua famiglia, che per Lei è stata luogo di educazione alla fede di Israele. «Che ogni casa diventi davvero una Santa Casa!», si è augurato il Vescovo, ed ha aggiunto, «È solo in famiglia che ogni giorno si fa dimora di Dio che iniziano i cieli nuovi e le terre nuove». L’alternativa sarebbe quella, oggi per molti aspetti già ampiamente visibile, di esseri umani solitari e costruttori di “cieli vecchi e terre desolate”.
Con il Vescovo hanno concelebrato con il presbiterio dell’unità pastorale Arpino-Santopadre: il parroco di San Michele e Sant’Andrea, padre Juan Lujan ed il parroco di Santa Maria di Civita, don Antonio Di Lorenzo, moderatore dell’unità pastorale. Presenti molte autorità civili e militari. La liturgia è stata animata dai canti del coro interparrocchiale.
– Augusto Cinelli
– foto: Gianna Reale