Erica Busetto Responsabile Progetto Policoro

  1. Raccontaci di te.. come ti chiami, quanti anni hai, dove vivi, che lavoro fai, i tuoi hobby.

Salve a tutti, sono Erica Busetto ho 28 anni e vivo a Fontechiari dal 2010. Fin da bambina ho una grande passione per il canto e dopo varie esperienze di coro,ho avuto la possibilità di studiare e di fare della mia passione un lavoro che svolgo da 13 anni. Nel 2006 ho incontrato mio marito Fabrizio proprio nell’ambito musicale e così portiamo la nostra professionalità,il nostro divertimento e la nostra passione ovunque ci chiamano,condividendo questi due Grandi doni: il Matrimonio e la Musica.

Nel tempo libero,oltre a cantare e ballare, mi piace leggere e fare lunghe passeggiate con i miei tre cagnolini.

  1. Qual è il tuo ruolo in diocesi, da quanti anni rivesti questo incarico

Penso alla parola “ruolo” e vorrei più che altro fare riferimento alla parola “Chiamata”. La “Chiamata” arriva ogni giorno e ogni mattina il Signore ci Chiama ad un servizio diverso e che spesso va oltre le nostre forze così da farci riconoscere che dove si fermano i limiti umani arrivano la Sapienza e la Grazia di Dio.

Distinguo due tipi di chiamate tra loro comunicanti ma distinte: la Chiamata come Famiglia e la Chiamata come figlia del Padre.

La Chiamata come famiglia è arrivata subito dopo il Matrimonio quando proposero a mio marito Fabrizio ed a me,di far parte dell’Equipe che anima gli Itinerari di preparazione al Matrimonio.

Così da quattro anni svolgiamo servizio nella Valle di Comino iniziando un percorso di crescita che ci arricchisce come coppia di anno in anno. Ripercorrere quelle tappe che ci hanno costruito come coppia unita In Cristo e condividerle con altre coppie di prossimi sposi è qualcosa che ci unisce sempre di più e ci fa maturare l’idea della “casa sulla roccia” da condividere con la collettività.

A giugno 2014 ho iniziato il percorso di Operatrice in Caritas occupandomi nello specifico del Lavoro e successivamente è arrivato nella mia vita il Progetto Policoro. Il servizio in Caritas mi fa confrontare ogni giorno con la povertà,i bisogni,le esigenze,le difficoltà che spesso non sono solo materiali. I due percorsi si intersecano tra loro cercando di essere ognuno la risposta dell’altro.

  1. Raccontaci della tua esperienza di incontro con Dio

La mia storia è come le tante storie di una ragazza che in età adolescenziale si è allontanata dalla Chiesa…un po’ per ribellione,un po’ per superbia,un po’ perchè forse non sapevo bene cosa ci andavo a fare e a che cosa mi servisse..

Dopo qualche anno ho avuto uno stravolgimento di tutti i miei piani di vita e in momento di buio dell’anima, qualcuno mi ha parlato di Gesù. Oggi la mia vita è cambiata..Sono passata attraverso il setaccio della vita in Cristo…sono stata provata nelle mie debolezze e nelle sicurezze,così da aver bisogno di Gesù come Pietro che affondava nelle acque profonde.

Da quel momento in poi è stato come vivere una nuova vita: convivevo con mio marito Fabrizio e ci siamo Sposati per dare alla nostra unione un sapore diverso un sigillo vivificante che è la Grazia del Matrimonio; abbiamo iniziato a vivere la preghiera come pane quotidiano grazie al Gruppo di Preghiera Buon Pastore dove ci confrontiamo e condividiamo con fratellanza le nostre vite ; poi la Missione di tutti i giorni che ci fa incontrare persone,famiglie,difficoltà,gioie,sguardi,Vite…

  1. Quali le difficoltà più grandi che hai incontrato durante questo periodo e come le hai superate?

La difficoltà più grande che ho incontrato è legata forse proprio all’essere umano,all’incapacità di arrendersi davanti alla Volontà di Dio…di ammettere che il motore che fa muovere la nostra vita è Lui. A volte ci si carica troppo di protagonismo,di potere decisionale,di autorità e fatichiamo a capire che al nostro “Si”,mettiamo la vita a disposizione di Dio e di chiunque Lui voglia mettere sul nostro cammino. La Fede è un dono meraviglioso che va nutrito con perseveranza. La perseveranza viene sperimentata quando alle difficoltà interiori si aggiungono quelle legate alla quotidianità,alla perdita del lavoro,all’andamento di una famiglia… dinanzi a tutto ciò la Speranza certa dell’Amore del Padre ci dona il coraggio di affrontare anche le onde più grandi.

  1. Che prospettive si aprono oggi alla luce dell’unità pastorale?

L’unità pastorale è stato un segno Provvidenziale credo. Abbiamo sposato persone nuove,un territorio nuovo,una conformazione diversa,risorse e carenze differenti di zona in zona e questo è una possibilità di arricchimento per noi. Come Progetto Policoro sarà importante l’incremento di Giovani e la rete territoriale ampliata che abbracci le diverse Università presenti sul territorio di Cassino.

  1. Le trasformazioni in seno alla famiglia stanno prendendo sempre più piede nella nostra società moderna. Cosa pensi di questi cambiamenti, quali le possibilità che potrebbero aprirsi con il convegno CEI di Novembre: ‘In Gesù Cristo il nuovo Umanesimo’?

Il Convegno affronterà il cambiamento culturale e sociale che caratterizza il nostro tempo e che incide sempre più nella mentalità e nel costume delle persone, sradicando a volte principi e valori fondamentali per l’esistenza personale, familiare e sociale.

Papa Francesco sollecita sempre ad una riflessione: ”leggere i segni dei tempi e parlare il linguaggio dell’amore che Gesù ci ha insegnato. Solo una Chiesa che si rende vicina alle persone e alla loro vita reale, infatti, pone le condizioni per l’annuncio e la comunicazione della fede.”

Alla luce di queste sue parole penso che dobbiamo guardare il Vangelo non come una storia che viaggia lontano dalla società odierna ma bensì, trovare nella vita di Gesù la chiave per interpretare la società che viviamo così da poter essere parte attiva di questo cambiamento e non subire passivamente ciò che vogliono inculcarci.

La Parola che rivive nella storia di ognuno con semplicità,con gioia,con concretezza e coerenza, la Parola che ci fa entrare nel cuore del cambiamento.

  1. Alla luce della tragedia di Parigi, Come vedi, la possibilità di vedere in futuro la pacifica convivenza di religioni ed etnie differenti? Una sorta di melting pot (un “crogiuolo di razze”) in cui può perdersi l’identità cristiana?

Condivido la Libertà ma sottolineo il Rispetto. Non trovo una giustificazione a questi atti di estrema violenza, ma rimango attonita dinanzi ad alcune immagini irrispettose che prendono in oggetto Gesù,la Madonna..i Santi.

Credo che nel 2015 non sia impossibile la convivenza con altre religioni o etnie diverse, anzi denota un segno di maturità e di grande civiltà.

L’identità di un cristiano se è radicata nel suo cuore come un segno indelebile, non può perdersi.

  1. Si può pensare ad una interazione giovanile che consideri la difficile situazione lavorativa e si metta in moto un accordo attraverso fondi con chi uscito dall’università con una laurea non sappia dove è come lavorare? Parliamo anche di immigrati e delle connessioni lavorative con l’estero.. ci possono essere possibilità?

Il Progetto Policoro cerca di dare una risposta alle necessità dei giovani e offre loro la possibilità di investire sulle loro attitudini. La rete territoriale con le Istituzioni, gli Enti di Formazione, i Centri per l’Impiego, Coldiretti, Confcooperative, ecc… permette la messa in atto di un’idea imprenditoriale che non coinvolge solo il singolo ma dona beneficio alla collettività.

Approfitto di questa intervista per promuovere il Progetto Policoro : Giovani – Vangelo – Lavoro

Lavoriamoci insieme!!!

  1. La diocesi ora conta ancora più fabbriche e aziende, è auspicabile una pastorale del lavoro?

In questo periodo dove il problema più grande sembra la carenza lavorativa, penso sia utile investire sulla conoscenza  del punto di vista legislativo ma soprattutto della Dottrina Sociale della Chiesa che ne sottolinea i valori e che guarda il lavoro non più come mera retribuzione come servizio per il bene comune. Occorre oggi rivalutare quelle concezioni che ci hanno portato all’impoverimento, quell’arrampicamento sociale che sotterra l’altro a beneficio di uno.

Penso sia  edificante offrire ai giovani la possibilità di conoscere come il mondo del lavoro si sposa con i valori alti della Chiesa e quindi come trasformare la realtà sociale con la forza del Vangelo.

policoro

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