Discernimento familiare e scelte di vita
La sala Giovenale di Aquino si è riaperta anche oggi, venerdì 15 giugno, per ospitare la seconda giornata del Convegno Pastorale Diocesano intitolato “Famiglia e giovani: fede e discernimento vocazionale”.
Il vescovo Gerardo Antonazzo, promotore e coadiuvatore dell’intero evento, dopo una prima sintesi per raccordare la prima giornata del convegno alla seconda, ha ceduto la parola a Gianpaolo e Simona, i quali hanno continuato a parlare, sulle orme del vescovo, dei punti chiave del precedente incontro, per poi introdurre gli ospiti speciali della serata, Mario Becciu e Anna Rita Colasanti.
I coniugi, psicologi e psicoterapeuti, insegnano presso l’Università Pontificia Salesiana di Roma e presso la Scuola di Specializzazione Cognitivo Comportamentale e Intervento Psicosociale del CRP di Roma. Si occupano di prevenzione con particolare riferimento all’età evolutiva e alla formazione degli agenti educativi. Esperti in ambito delle relazioni umane, hanno elaborato e realizzato diversi programmi d’intervento destinati a docenti, genitori e ragazzi.
L’intervento dei coniugi Becciu, dal taglio psicopedagogico, è stato incentrato sul rapporto tra discernimento familiare e scelte di vita e ha abbracciato diversi ambiti: il rapporto che il giovane ha con la società, facendo particolare attenzione agli aspetti intrapsichici nei diversi ambienti, a come si sviluppano i processi decisionali e a come i genitori collaborano alla realizzazione dei figli; il modo in cui il giovane diventa grande nella società complessa, tenendo conto come vengano percorsi i processi evolutivi e come influisca l’ambiente in cui vive.
Mario ha esordito evidenziando come, a causa dell’ambiente in cui si vive oggigiorno, la società sia, sic et simpliciter, provvisoria e centrica. In essa i giovani si relazionano di conseguenza; per questo il meccanismo, a cerchi concentrici, chiede alle famiglie di essere flessibili e dare ai giovani strumenti per essere soggetti attivi. Sin dall’antichità si è constatato come i giovani siano una generazione persa, oggi come allora: su un coccio babilonese c’è scritto lo stesso identico concetto.
La seconda parte dell’intervento è stata incentrata sul problema legato alle scelte decisionali dei giovani. La parola decisione, ha proseguito Anna Rita, deriva dal latino “de-cedere” che implica, in chi opera la scelta, l’abbandono di uno stato precedentemente assunto come possibile. Nella scelta decisionale si verifica un primo momento di disorientamento seguito da un riorientamento per arrivare, infine, alla soluzione ideale. Per prendere una buona decisione occorrono: 1) consapevolezza dei valori personali; 2) conoscenza delle informazioni rilevanti; 3) uso di strategia in un’azione.
Al termine si è lasciato, come sempre, spazio alle domande degli astanti.
Il coro parrocchiale “SS.ma Annunziata e San Biagio” in Pontecorvo, diretto dalla Maestra Sara Longo, ha allietato la seconda serata del convegno.
La WebTv Diocesana, per la regia di Francesco Marra, ha trasmesso in diretta streaming l’intera durata del convegno.
Andrea Marinelli
Foto: WebTv diocesana