“L’uomo non deve diventare schiavo delle regole. La regola educa la persona a crescere, è la custodia della libertà, come l’argine che non permette al fiume di straripare. Tutte le Istituzioni, così anche la Polizia Locale e le forze dell’ordine, sono a servizio della libertà degli individui che deve essere ovviamente orientata la bene. È un compito arduo trovare il giusto equilibrio tra regola e libertà ma l’augurio che rivolgo ad ognuno di voi è che riusciate a svolgere il vostro ruolo per rieducare il cittadino alla responsabilità”. Questo il messaggio di grande attualità che S.E. il Vescovo Mons. Gerardo Antonazzo ha lanciato durante l’omelia della messa per la Festa di San Sebastiano, Patrono della Polizia Locale d’Italia. La celebrazione si è svolta a Sora, alle ore 18.00, presso la splendida cornice della Chiesa di Santo Spirito. Ha concelebrato Mons. Bruno Antonellis.
Numerose le autorità presenti: il Sindaco di Sora Ernesto Tersigni, il Consigliere Comunale Delegato Angelo Corona, gli agenti della Polizia Locale di Sora e di alcuni comuni limitrofi, le forze dell’ordine della città, l’Associazione Nazionale Carabinieri, la Protezione Civile e numerosi rappresentanti dell’Amministrazione Comunale.
Il Sindaco Ernesto Tersigni, il Consigliere Angelo Corona ed il Comandante Rocco Dei Cicchi hanno preso la parola al termine della celebrazione. “Questa è l’occasione annuale per rivolgere a tutti gli appartenenti ai Corpi di Polizia Locale del nostro comprensorio un pensiero di apprezzamento e di gratitudine per la loro instancabile attività, rivolta istituzionalmente alla sicurezza, alla legalità, alla tranquillità della popolazione – ha detto il Primo Cittadino di Sora.
Toccante la lettura della Preghiera del Vigile Urbano, recitata dalla Vigilessa Grazia Romano: “Dio fatto uomo, rendici degni di te, affinché la nostra giornata terrena sia degna anch’essa della missione a noi confidata. Concedici per intercessione di Maria, Madre Immacolata, di essere pronti a soccorrere chi ha bisogno di noi, esatti nel dovere, amanti della legge, fraterni con chi sbaglia, forti nelle intemperie, decisi contro chi offende la morale, la religione, la legge. Così, aiutando gli uomini nella loro quotidiana fatica saremo suscitatori di concordia e di pace nella turbinosa vita che corre nel mondo e porteremo in esso l’eco gioiosa dell’armonia dei cieli”.
San Sebastiano martire svolse il ruolo di comandante dei pretoriani a Roma attorno al 300 d.c. e vene condannato a morte dall’imperatore Diocleziano. Così Recita il Breve Pontificio di Pio XII: “… San Sebastiano… durante l’impero di Diocleziano fu comandante della corte pretoriana e fu onorato con grandissima devozione (omissis)…. a lui come patrono si consacrano molte associazioni sia militari che civili attratte dal suo esempio e dalle virtù cristiane (omissis)…. per cui (omissis) costituiamo e dichiariamo per sempre San Sebastiano Martire custode di tutti i preposti all’ordine pubblico che in Italia sono chiamati “Vigili Urbani” e Celeste Patrono “.
Ilaria Paolisso