San Rocco: un pellegrino che portava con sé grandi sogni
Il 16 agosto si rinnova per la città di Sora una secolare tradizione che si rinforza anno dopo anno: la festa dedicata al Santo della Carità, Rocco da Montpelier
La seicentesca chiesa alle porte della città antica si anima già durante la notte tra il 15 e il 16, quando i confratelli lavorano per la preparazione del palco da cui verranno celebrate le Messe del mattino. Alle ore 6 la prima celebrazione vede già una grande presenza di fedeli, così come tutte le altre celebrazioni. La più attesa e partecipata resta comunque quella delle ore 7.30, presieduta come da tradizione dal Vescovo Gerardo Antonazzo, e concelebrata dal vicario zonale don Ruggero Martini, dal parroco don Donato Piacentini e dai sacerdoti della città. Una celebrazione attenta e silenziosa, animata dal coro dei giovani della parrocchia.
Mons. Antonazzo nell’omelia ha ricordato che «La capacità di amare gli altri non è un dono naturale – come dimostrano gli episodi della Bibbia – ma Gesù aiuta ad amare sempre più gli altri. La storia di San Rocco ci dimostra che ciò è vero e possibile». Siamo chiamati a valorizzare il dono di questa vita spirituale.
«Abbiamo bisogno di sognare questa realtà. Il suo essere pellegrino è portare con sé grandi sogni, il sogno di una vita grande che oscuri qualunque altro interesse e bisogno. È necessario portare nel cuore i grandi sogni di una vita impegnata, grande come ha invitato il Papa a vivere i giovani nella veglia a Roma. Un giovane che non sa sognare è anestetizzato, invito i giovani ad una idea luminosa con sogni che siano una loro responsabilità e tesoro».
Al termine della celebrazione, si è svolta la lunga processione lungo le strade cittadine, con le confraternite e i devoti che portano i tradizionali ceri, qualcuno ancora scalzo, in segno di penitenza, in ricordo di antiche tradizioni che rafforzano voti e preghiere di intercessione al Santo. In tanti hanno notato quest’anno una presenza particolare lungo il corteo, un folto gruppo di giovani con divisa nero-verde. Erano ragazzi di Banzano di Montoro (Av), che ogni anno raggiungono un paese diverso dove si festeggia San Rocco. Al rientro della processione, dopo il panegirico tenuto dal parroco e la benedizione, è stata accesa la fiaccola che con una staffetta, da Sora è stata portata fino al loro paese, dove il giorno seguente, 17 agosto, si è festeggiato San Rocco.
Ultimo rito, nel pomeriggio del giorno 17, la benedizione dei cani, prima della Messa delle ore 19 che ha chiuso le celebrazioni religiose in onore del Santo.
Foto Enrico Mancini e Rosalba Rosati