La carità, dimensione pellegrina di San Rocco
Un’intera città si è fatta pellegrina con San Rocco. Come ormai avviene da secoli, lo stretto legame che unisce intere generazioni di Sora è la profonda ed imperitura devozione al Santo di Montpellier che, come tramanda la tradizione, liberò la città dal flagello della peste.
Comincia ad albeggiare la mattina del 16 agosto e ci si prepara già per la prima delle tante celebrazioni che proseguiranno per tutta la mattinata. Alle 6 del mattino la piazza già si riempie, per poi toccare il culmine alle 7.30, con la Messa presieduta dal vescovo Gerardo Antonazzo e concelebrata dai sacerdoti della città, animata dal coro dei giovani dell’unità parrocchiale S. Bartolomeo, S. Silvestro e S. Ciro.
Nell’omelia, Mons. Antonazzo ha messo in risalto la religiosità popolare, genio spirituale del popolo di Dio, che coglie in profondità la bellezza della tradizione spirituale, che rinnova il cuore dei credenti offrendo il sostegno della vergine e dei santi in particolare san Rocco.
La dimensione pellegrina di san Rocco è la carità. Per noi l’attenzione per la vita degli altri è una ragione di vita. Il suo essere pellegrino della carità significa cercare i bisogni degli altri, avanzare spiritualmente nella crescita della donazione del cuore e della vita. La devozione però non è una forma di narcosi che mette a posto la coscienza.
Ma c’è una trasformazione interiore o si resta come prima?
Noi che ad ogni piccola azione di attenzione aspettiamo gratitudine impariamo da San Rocco che abbandonato da tutti segna la gratuità, ovvero l’azione eroica senza alcun tipo di riconoscenza, nella più silenziosa solitudine spendendo per gli altri la propria vita.
I cristiani son un’altra cosa! L’amore è dare la vita, non pretendere la vita degli altri, perché la gioia dell’amore è amare e basta.
Siamo tutti anni luce lontani da questi misteri, ma vogliamo almeno provarci, confrontandoci con questi esempi di vita conformi alla novità e genialità del Vangelo.
Al termine della celebrazione ha preso avvio la lunga processione con la statua del Santo che ha toccato varie zone della città, chiamando a sé migliaia di fedeli che in fila, molti scalzi e con pesanti ceri, o assiepati lungo le strade hanno come di consueto manifestato il grande legame di affetto che davvero non conosce fine.
Carla Cristini
Foto Rosalba Rosati
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