Ieri, 21 aprile 2016, l’IISS Nicolucci-Reggio ha firmato un importante accordo con la Pastorale Digitale nel quale garantisce la massima collaborazione da parte di tutti gli studenti, in particolare dall’indirizzo Informatica i quali possono offrire un prezioso aiuto allo sviluppo del sito d’informazione diocesano, implicando allo stesso tempo una crescita formativa e personale dello studente stesso.
Questo è uno dei tanti raccolti che per tanto tempo continueremo ad avere grazie ad una persona speciale che in vita ha sempre cercato di seminare nel cuore di chi lo incontrava amore per il prossimo, per lo studio, per la Chiesa e per l’amicizia. Stiamo parlando dell’indimenticabile prof. Angelo Molle. Una persona davvero fuori dal comune che è riuscita a scoprire e coltivare ogni singolo dono che il Signore gli ha dato.
Entrato nell’anno 1994 all’interno dell’equipe di professori dell’Istituto Tecnico di Isola Liri si è da subito distinto per la sua preparazione in ogni ambito culturale e per la sua umanità. Aveva un approccio celestiale con tutti i suoi alunni. Era capace di intrattenerli per ore nei suoi discorsi. L’incarico di professore per lui non era un semplice lavoro, era la sua missione qui sulla terra. Una missione da “Summa Cum Laude” come il suo voto conseguito in Teologia. Tutti, davvero tutti hanno riconosciuto in lui quel velo di santità che lo accompagnava ogni giorno. Non a caso nei corridoi dell’istituto era conosciuto con l’appellativo di “Sua Santità” e la sua macchina definita una “Papa Mobile”. Quel sorriso che era in grado di trasmetterti serenità e fiducia è stato sempre la sua vera presentazione di sé, prima ancora che dicesse il suo nome.
Ora in segno di affetto per lui, per tutto il bene che egli ha operato per me, vorrei condividere con tutti voi lettori la mia testimonianza.
“La mia vita oggi se paragonata a quella che conducevo 5 anni fa non ha niente in comune. Nel mio ieri ero una persona senza sapore a mio parere, ero forse il tipico quindicenne che va a scuola perché è un obbligo a quell’età. Un ragazzo che di Chiesa ne sapeva veramente poco, che, fatta la cresima, ha abbandonato la messa domenicale. La media dei voti del primo anno dice tutto. Media del sei spaccata.
Ma ecco, come in ogni vita, quando meno te lo aspetti, il Signore ci fa incontrare persone speciali. Il terzo anno di scuole superiore è stato determinante. Ho conosciuto la magnifica persona del prof. Angelo Molle. Quelle sue lezioni che legavano insieme tutte le sfere della vita umana mi hanno da subito affascinato, alimentando giorno dopo giorno, una stima imparagonabile che tutt’ora non provo per nessun’altra persona. Lezioni che poi si dilungavano nella sua macchina lungo il viaggio di ritorno verso casa, perché più volte a settimana, quando i suoi orari lo permettevano, mi concedeva un passaggio.
Tutti hanno un mito nella propria vita, chi un calciatore, chi una modella, chi qualche famoso attore, regista o presentatore. Invece il mio mito era lui. Volevo quanto più tendere alla sua semplicità di persona buona, al suo approccio che aveva con tutti e, soprattutto, alla sua enorme cultura che ogni volta faceva rimanere a bocca aperta.
A volte mi sentivo un buono a nulla ma, era proprio in quel momento che c’era lui che mi dava quella parola di conforto capace di spronarmi e farmi scoprire forze interiori che nemmeno io sapevo di conoscere. Diceva sempre: “Dio non sceglie persone capaci, ma rende capaci le persone che sceglie”.
Col passare del tempo, non era più solo un professore per me. Era un padre e un amico. Poco a poco, dopo aver iniziato a partecipare a molteplici incontri di preghiera nel territorio diocesano, ho avuto la fortuna di incontrare miriadi di persone straordinarie che hanno favorito la mia crescita spirituale. Sempre per mano sua, ho iniziato a scrivere per il sito diocesano perché credeva nelle mie potenzialità. Col passare del tempo ho sempre più dato peso a questo aspetto, arrivando fino ad oggi a collaborare attivamente con la Pastorale Digitale, con l’incarico di Responsabile della Zona Pastorale di Aquino.
L’anno scorso ho terminato il ciclo di studi superiori con il massimo dei voti e attualmente sto studiando Ingegneria Industriale presso l’Università di Cassino e del Lazio Meridionale.
Ecco, se ora sono una persona diversa, piena di ambizioni e felice per ogni singola cosa che faccio, anche la più semplice, lo devo a lui, uomo speciale e degno di ogni tipo di elogio.
Penso che i tre mesi della malattia i quali lo hanno accompagnato alla soglia del Paradiso siano stati i più brutti della mia vita. Ma anche da quel letto di ospedale mi ha voluto lasciare in eredità un ultimo grandissimo patrimonio. Quello dell’unità familiare. Un’unità che va oltre la morte ed è capace addirittura di sconfiggerla.
Quindi quello che ho voluto trasmettervi con questa testimonianza è quello di credere in voi stessi, nelle vostre potenzialità e di affidarvi sempre al Buon Gesù che ci assiste sempre in ogni istante della nostra vita. Non rifiutate mai gli inviti sinceri che vi vengono offerti, come questa possibilità di collaborare con il sito diocesano, perché questa opportunità potrebbe aprire i vostri orizzonti verso qualche paesaggio che non avevate mai immaginato.
Concludo col ringraziare te, o caro mio professore, che dal più alto dei Cieli continui a proteggere tutti noi”.
Mario Fraioli