Grande partecipazione di popolo a Cassino per la festa di S. Antonio, presieduta dal Vescovo diocesano Gerardo Antonazzo
La lunga e laboriosa preparazione della comunità parrocchiale, e in particolare del Comitato organizzatore della festa di S. Antonio di Padova in Cassino, è sfociata in una magnifica giornata di festa, tanto da trasformare le attese, le preoccupazioni e i timori in una grande e serena gioia, perché tutto è andato come meglio non poteva. A presiedere la solenne celebrazione eucaristica il 13 giugno, è stato il Vescovo diocesano Gerardo Antonazzo, la cui parola è risuonata dopo che nei tre giorni precedenti erano venuti, su invito del Parroco Don Benedetto Minchella, tre diversi Sacerdoti, che prontamente hanno risposto all’invito: Don Nello Crescenzi, Vicario della Zona pastorale di Cassino; Mons. Domenico Simeone, Vicario diocesano per la Pastorale e Mons. Alessandro Recchia, Vicario generale diocesano (v. le prime tre foto).
Ognuno di loro ha saputo dare qualcosa in più su cui confrontarsi e riflettere lasciando un dono prezioso. In ultimo è intervenuto Mons. Gerardo il quale, dopo un omaggio musicale della Banda Città di S. Giorgio, ha dato inizio alla Celebrazione Eucaristica in una chiesa stracolma, alla presenza di Cavalieri e Dame del Santo Sepolcro e della nuova Amministrazione comunale con il neoeletto Sindaco Enzo Salera, mentre il Coro parrocchiale animava con i canti la liturgia.
Prendendo spunto dalla liturgia del giorno, il Vescovo ha fatto notare che S. Antonio viene additato come “insigne predicatore”, e ha voluto leggere un testo scritto proprio da S. Antonio in cui dice che “la predica è efficace quando parlano le opere: cessino le parole e parlino le opere; purtroppo noi siamo ricchi di parole e vuoti di opere, così siamo maledetti dal Signore che maledì il fico che aveva foglie ma non frutti”. In tutti gli ambiti, soprattutto in quello educativo, ha osservato, questo vale per tutti noi: gli insegnamenti devono radicarsi più che nelle parole, nella testimonianza e nella coerenza della vita. Il giovane Antonio si è innamorato dell’amore di Gesù. La santità è essere trasformati in Cristo, quando la nostra vita cambia e veniamo “conformati” a Cristo. Bisogna guardare nella Croce, ha proseguito Antonazzo, come in uno specchio, contemplare in profondità, fissare Cristo con un profondo sguardo di fede: questo ha fatto S. Antonio, e anche noi dobbiamo non tanto migliorare la dottrina ma la nostra intimità con il Signore perché la nostra vita diventi nuova, in una adesione totale che ci trasforma in quella stessa immagine. Come S. Antonio.
Al termine della Messa, è iniziata la Processione con la sacra Reliquia del Santo Patrono e la statua, ornata di fiori e di luci. Era presente anche quest’anno una delegazione di San Salvo, comunità amica, il delizioso gruppo di 13 bimbi vestiti da S. Antonio ed una folla immensa che ha seguito tutto il percorso nelle strade della parrocchia, con alcune soste, come in via Pascoli e in viale Dante, ben preparate dai residenti, con fiori, festose ghirlande di palloncini, fuochi d’artificio, perché si sa, S. Antonio è un Santo molto amato dal popolo, che vuol dimostrare il suo affetto e la sua devozione. Anche la Processione è stata molto partecipata e composta come aveva raccomandato Don Benedetto, con preghiere e canti che si alternavano a brani musicali eseguiti dalla Banda.
Al ritorno davanti alla chiesa, la folla era davvero immensa. Uno strabiliante spettacolo pirotecnico a suon di musica ha incantato i presenti, che seguivano le evoluzioni in cielo dei fuochi e dei colori al ritmo della musica, dall’Inno a S. Antonio a musiche più “scatenate”. Dalla loggia sovrastante il portone della chiesa, si sono poi affacciati il Vescovo Gerardo e Don Benedetto con la Reliquia. Il Parroco ha ringraziato calorosamente tutti coloro che hanno contribuito alla riuscita della festa ed il Vescovo ha impartito la benedizione con la Reliquia. Solo allora sono state riportate all’interno della chiesa la statua e la Reliquia: quest’ultima è stata offerta al bacio dei devoti, come pure è stato offerto il pane benedetto di S. Antonio. Una festa di S. Antonio, quella del 2019, davvero memorabile.
Adriana Letta