E’ passato del tempo, ma il ricordo della “Casa” è ancora davanti agli occhi di tutti i pellegrini dell’Unitalsi, che dal 7 al 9 novembre hanno rinnovato il loro tradizionale pellegrinaggio al Santuario della Madonna di Loreto.
Il pellegrinaggio, pianificato da parecchi mesi, si è svolto subito dopo il momento storico appena vissuto, che aveva visto le diocesi di Sora-Aquino-Pontecorvo e Montecassino, unirsi in una sola nuova grande diocesi, quella di Sora-Cassino-Aquino-Pontecorvo. Per una coincidenza che sembrava voluta, quest’anno si è rinnovata la tradizione che voleva che le sottosezioni Unitalsi delle due ex-diocesi si trovassero insieme.
L’emozione di essere nella Santa Casa, con il pieno di gioie, dolori, attese e speranze si è unito alla trepidazione di iniziare a sentirsi una sola famiglia, sentimento non nuovo alle dame e ai barellieri che condividono da sempre i pellegrinaggi con altri fratelli provenienti da altre parti d’Italia. Infatti, c’erano anche pellegrini dell’UNITALSI di Frosinone e un altro gruppo dell’UNITALSI della Puglia, quello di San Giorgio Ionico, arrivato a Loreto dopo ben sei ore di pullman ma con la carica di chi ha fatto un viaggio di soli cinque minuti. Questa grande famiglia vociante e rumorosa di oltre duecento persone ha condiviso due giorni estremamente intensi, ce lo racconta una dama di Sora: Laura nella sua testimonianza.
Siamo arrivati a Loreto nella serata di venerdì, dopo aver scaricato i bagagli e sistemato i nostri amici delle prime file nelle stanze, sono andata a fare visita a Lei. Il momento più bello per me è quando entri tra quelle mura e ti ritrovi ai Suoi piedi dove depositi tutte le tue preghiere e tutte quelle affidate a te da chi non è potuto venire. (Laura)
Come si legge, è la preghiera che scandisce il pellegrinaggio che è iniziato ufficialmente con la preghiera della sera del venerdì sera guidato don Erik (assistente Unitalsi di Montecassino) unito al saluto di Don Decio Cipolloni (parroco della piazza di Loreto ed ex assistente nazionale UNITALSI); poi a seguire il sabato mattina, la liturgia della riconciliazione (tenuta da don Pasqualino, assistente Unitalsi di Sora) e le confessioni, la foto di gruppo e la messa in Basilica, presieduta dal rettore del Santuario. Tutti momenti forti in cui ognuno è stato coinvolto pienamente.
Oltre ai momenti ufficiali del “passaggio in Santa Casa”, anche nei momenti liberi, appena si poteva, si faceva una “scappata” tra quelle quattro mura che avevano visto e sentito quell’“Eccomi” che aveva cambiato la storia del mondo.
Essendo in un santuario Mariano, non poteva mancare nel primo pomeriggio il Rosario meditato.
La parte successiva del racconto lo lasciamo ancora alle parole schiette di Laura:
Nel tardo pomeriggio si è svolta nella piazza la solenne processione eucaristica, ove i nostri amici delle prime file, i volontari e i pellegrini si sono schierati per accogliere in mezzo a loro Gesù sacramentato, un momento solenne di grande emozione. Dopo cena invece si è svolta la fiaccolata in cui la Madonna accompagnata da dame, barellieri e dagli amici delle prime file ha sfilato in processione per la piazza fino ad arrivare sul sagrato dove si è conclusa l’ultima tappa della via crucis che abbiamo pregato. Dopo la processione c’è stato un piccolo momento di dolcezza (mangereccia) dove tutti hanno assaggiato i dolci fatti da noi. (Laura)
Una giornata densa di avvenimenti, condita da sorrisi, affetto reciproco, allegria ma anche da commozione e raccoglimento. Quale giorno migliore allora per concludere il pellegrinaggio se non la domenica? La messa comunitaria svoltasi nella sala Pomarancio (attigua alla Basilica) ha lasciato in tutti la consapevolezza di aver vissuto un’esperienza straordinaria.
Al termine della celebrazione si è voluto lasciare a tutti i partecipanti il titolo del tema pastorale dell’UNITALSI per l’anno nuovo (2015): “La Gioia della Conversione”, quella gioia che contraddistingue ogni pellegrino, sorretto sempre da Gesù, nel suo cammino verso la vera Fede. Quattro i simboli utilizzati: il bastone, il Pane, la Bibbia e la borraccia per contenere l’acqua, che sono l’essenziale per ogni uomo, abile o diversamente abile quale sia.
E’ questo il clima che si è respirato in questi due giorni: amicizia, fraternità, servizio, fede sincera. E’ la semplicità della Santa Casa di Loreto e la protezione di Maria che rendono speciale tutto questo ogni anno e sono l’impegno dei volontari e la dedizione dei presidenti delle sottosezioni che lo rendono possibile. Per tale motivo un grazie sentito e particolare va proprio a loro, ai presidenti: Marina Folcarelli (presidente UNITALSI Sora Aquino Pontecorvo) e Mauro Bucci (presidente UNITALSI Montecassino) che hanno coordinato tutta l’organizzazione. Un grazie infine a tutti quanti! Vi lasciamo infine con le ultime parole di Laura, parole che riassumono tutto in poche righe e suonano come un invito a partecipare al prossimo pellegrinaggio….
Come tutte le cose belle anche questo pellegrinaggio è giunto al termine … prima di partire c’è stato il saluto alla Madonna con la promessa di tornare da Lei anche l’anno prossimo. E’ proprio cosi, Loreto in pochi giorni, riesce a regalarti emozioni che nessun altro posto ti regala. (Laura)
– Piercarlo Gugliotta
– Foto di Rosalba Rosati