Si è svolto ieri mattina, 22 ottobre, a Montecassino nel salone San Benedetto, un interessante convegno internazionale, sotto l’Alto Patrocinio del Presidente della Repubblica, il XVII organizzato dalla Società Italiana per la Protezione dei Beni Culturali onlus e curato dal suo Presidente, il Gen. CC. a riposo dott. Roberto Conforti, sul tema “La distruzione di Montecassino ed il recupero del patrimonio culturale“.
Una Giornata di studio con un taglio particolare, concentrata su ciò che avvenne del prezioso patrimonio custodito nell’abbazia prima, durante e dopo la distruzione, avvenuta il 15 febbraio 1944, allargando il discorso fino alle vicende contemporanee e al diritto internazionale. Dopo i saluti iniziali, del Generale Conforti, del Sindaco di Cassino Giuseppe Golini Petrarcone ed il messaggio del P. Abate Ogliari, assente per altri impegni, letto da Don Mariano, il moderatore della giornata, il giornalista e scrittore Fabio Isman, ha dato il via agli interventi dei relatori, tutti di alto profilo, ricchi e interessanti.
Il prof. Francesco Sisinni, Direttore Generale per i Beni Culturali e Ambientali, ha sottolineato quanto sia importante il recupero dei beni culturali, che significa tutela e valorizzazione, così come è tutela tutto ciò che è ripristino e restauro, che ridà valore a un bene. E’ recupero di cose, res, ma al tempo stesso di valori ideali, come capirono bene gli antichi e S. Benedetto. Anzi, Montecassino, quattro volte distrutta e altrettante ricostruita, è un vero simbolo del recupero. L’Arch. Antonia Pasqua Recchia, Segretario generale del MIBACT, ha spiegato come salvare il patrimonio culturale è salvare il futuro, facendo un interessante parallelo tra gli eventi bellici di Montecassino e la “sconvolgente violenza della distruzione del patrimonio culturale” in questo ultimo anno nel mondo, in Libia, Iraq, Siria… Oggi c’è una situazione nuova, c’è intenzionalità e volontarietà nel distruggere i resti del passato, si vuole l’annientamento dell’identità di popoli. E ha parlato delle proposte italiane all’Assemblea generale dell’Unesco, tutte acclamate, come l’istituzione dei “Caschi Blu della Cultura” e far sì che una parte delle missioni di pace dell’ONU sia dedicata proprio a salvaguardare e proteggere il patrimonio culturale. L’Italia, d’altronde, si distingue in questo campo per le riconosciute alte competenze, dovute all’opera congiunta del Ministero e del Comando dei Carabinieri per la tutela del Beni culturali.
Poi, sempre con dovizia di particolari, è stato Dom Mariano Dell’Omo, Direttore dell’Archivio Storico di Montecassino, a ricostruire quanto fece il benedettino Dom Tommaso Leccisotti, testimoniato nel suo Memoriale, per tutelare i beni culturali di Montecassino, portati in salvo dai tedeschi fuori dell’abbazia prima del tragico bombardamento, ma tra dubbi, rischi e ambiguità di comportamenti. Grande fu il contributo dato dal Leccisotti per il recupero di quel prezioso materiale. Il dott. Nando Tasciotti, giornalista e autore di “Montecassino 1944” ha illustrato, sinteticamente ma con grande chiarezza ed efficacia, le vicende del tesoro di Montecassino, gli aspetti politico-diplomatici internazionali.
Dopo un coffee break offerto dall’associazione e ben preparato e servito dagli alunni dell’Istituto Alberghiero cittadino, è iniziata la seconda parte, non meno interessante della prima. La dott.ssa Benedetta Gentile Del Carretto, autrice di un libro su questo tema, ha illustrato come avvenne il salvataggio dei tesori di Montecassino, pagina emblematica dei drammatici rapporti tra arte e guerra. Sul piano del Diritto Internazionale è stata la prof.ssa Federica Mucci, dell’Università di Roma Tor Vergata, a tracciare un quadro giuridico del passato e del presente riguardo alla protezione internazionale dei beni culturali mobili e immobili durante i conflitti armati ma anche in tempi di pace (come oggi, in cui si può configurare il crimine di “genocidio culturale”), assicurando infine che oggi il Consiglio di sicurezza dell’ONU si occupa anche di tutela dei Beni Culturali.
Il Prof. Mario Ursino, già Sovrintendente alla Galleria Nazionale di Arte Moderna e Contemporanea, ha tracciato un profilo, ampiamente documentato, di Rodolfo Siviero, funzionario statale ma soprattutto agente segreto, che si dedicò con passione e competenza, come un monuments men, al recupero delle opere d’arte trafugate dall’Italia nel corso della seconda guerra mondiale; mentre il relatore parlava, scorrevano sullo schermo numerose immagini delle tante opere d’arte recuperate da Siviero. Non è mancata una nota personale, un ricordo da parte dell’Ambasciatore Giorgio Bosco, il quale ha raccontato che da bambino, abitando sull’Aventino a Roma, notò un giorno aprirsi il cancello del Collegio S. Anselmo, vicino a casa sua, dove vide una quantità di camion tedeschi carichi di casse che lo incuriosì molto ma di cui non seppe nulla. Solo dopo molti anni, sentendo parlare, e poi approfondendo sui libri e le testimonianze, del tesoro di Montecassino portato a Roma dai tedeschi, si è reso conto che è proprio quello che da ragazzo aveva visto e non più dimenticato.
A tirare le conclusioni di un convegno tanto intenso è stato il Prof. Umberto Leanza, Docente di Diritto Internazionale dell’Università di Roma Tor Vergata e consulente del Ministero Affari Esteri. Un convegno davvero interessante, che forse meritava di essere maggiormente pubblicizzato, magari coinvolgendo anche le scuole superiori della città.
Adriana Letta
Foto di Adriana Letta