L’Ateneo di Cassino ricorda la realizzatrice del primo algoritmo della storia e presenta le sue eccellenze femminili in campo scientifico, tecnologico, ingegneristico e matematico per promuovere le cosiddette STEM disciplines nelle scuole del territorio.
L’università di Torino e l’Università di Cassino e del Lazio Meridionale. Due sole università in tutta Italia hanno partecipato oggi, 11 ottobre, alla Giornata mondiale in onore di Ada Lovelace, considerata la prima programmatrice della storia del computer, “l’incantatrice dei numeri”. Una scienziata del XIX secolo, una mente matematica, a cui non solo si vuol rendere onore, ma che si vuol porre a modello per ridurre la disparità di genere e il digital divide.
Grazie al Centro universitario SCIRE (Società e Cultura in Relazione), e alla sua responsabile, prof.ssa Giulia Orofino, Delegata per la Diffusione della cultura e della conoscenza, in collaborazione con il CUORI (Centro Universitario per l’Orientamento), si è riusciti ad organizzare una manifestazione di grande interesse e rilevanza. Non per guardare al passato ma al futuro, come dimostrava la presenza massiccia di giovani studenti universitari e delle scuole superiori della città.
Nell’Aula Magna del Campus Folcara, dopo la proiezione di un interessante video introduttivo e dopo i saluti del Magnifico Rettore dell’Ateneo cassinate Giovanni Betta, della Assessora alla Cultura e alla Pubblica Istruzione del Comune di Cassino Nora Noury e della prof.ssa Giulia Orofino, la prof.ssa Maria Valentini, docente di Letteratura inglese, ha presentato “Il mondo di Ada. Una matematica nell’Inghilterra vittoriana“, delineando con ampiezza e precisione l’ambiente – certamente poco favorevole alle donne in cultura – in cui visse Ada Lovelace, facendo del personaggio Ada un’ampia e interessante presentazione storica, letteraria e scientifica al tempo stesso.
Era figlia (l’unica figlia legittima) del celebre poeta Lord George Byron, “poeta maledetto” che presto si allontanò da lei. Appassionatasi fin dai dieci anni di età a temi scientifici (la mamma era una matematica), Ada – tipo decisamente anticonvenzionale per quel tempo – intraprese gli studi scientifici dall’età di 17 anni e collaborò con Charles Babbage, professore di matematica a Cambridge, che stava lavorando alla progettazione dell’ ‘Analytical Engine’, una macchina per il calcolo che anticipava molte delle idee alla base degli odierni computer. Notevole è la descrizione che Ada fece della macchina analitica in una sua pubblicazione del 1843, con molte intuizioni originali, tra cui il primo algoritmo espressamente concepito per essere elaborato da una macchina.
Ada Lovelace, “Enchantress of Numbers”, come veniva definita, è stata la prima studiosa della storia a concepire la possibilità di realizzare calcoli numerici in veri e propri computer e a ipotizzare la creazione dell’intelligenza artificiale. Il linguaggio di programmazione “Ada”, finanziato dal Dipartimento della Difesa degli Stati Uniti, è così chiamato in suo onore.
Il prof. Francesco Tortorella, Presidente del Centro di Ateneo per i servizi informatici, ha introdotto, parlando su “Scienza, sostantivo femminile“, la conversazione dell’illustre ospite del giorno, vera “figlia” di Ada Lovelace: Gabriella Sanniti di Baja, già Dirigente di Ricerca presso l’Istituto di Cibernetica “E. Caianiello” del CNR, Associato di Ricerca presso l’Istituto di Calcolo e Reti ad Alte Prestazioni del CNR, Istituto di Cibernetica, Napoli. Un esempio odierno di scienziata, orgoglio della scienza italiana, che ha collezionato molti riconoscimenti anche internazionali e che ha portato la sua esperienza indicando i temi su cui sta attualmente lavorando sulla visione artificiale e sulla intelligenza artificiale, testimoniando con passione quanto grande sia l’apporto che una donna sa dare alla scienza e dunque alla società.
La prof.ssa Marilena Maniaci, Delegata per la Ricerca e i progetti competitivi, ha poi introdotto Ideas worth spreading, le idee progettate in Ateneo ed ha invitato a presentarsi le ricercatrici STEM dell’Ateneo vere eccellenze, che nelle discipline scientifiche, tecnologiche, ingegneristiche e matematiche stanno facendo ricerca nell’Università di Cassino. Oltre venti ricercatrici hanno brevemente illustrato i loro progetti, tutte accomunate dalla passione per la ricerca scientifica.
E a questo punto, è stato presentato ai molti studenti delle scuole superiori del territorio presenti, da Enrica Iannucci, Delegata per la Didattica, e Paola Verde, Presidente del Centro universitario per l’Orientamento, il progetto Sull’esempio di Ada. Progetti con le scuole per il contest “Ada Award”, sostenuto anche dalla Banca Popolare del Cassinate. Si tratta di una competizione tra squadre delle diverse scuole, che verranno seguite da docenti dell’Università, per far capire come si fa la ricerca e come si presentano i risultati ottenuti. Al termine verrà premiato il miglior lavoro scientifico e la miglior presentazione e un libro raccoglierà i lavori più interessanti premiati. Un modo intelligente di incoraggiare le ragazze, ma anche i ragazzi, ad avvicinarsi a questi studi e ad investire nelle carriere scientifiche e tecnologiche.
Adriana Letta