Manifestazione organizzata domenica 25 febbraio dall’Associazione Vittime Civili di Guerra e dal Comune di Cassino
Promuovere una cultura di pace. E’ un obiettivo alto e arduo, ma per attuarlo o, per lo meno, per camminare in tale direzione, è bene far conoscere a chi è vissuto per sua fortuna in periodi di pace, che cosa vuol dire vivere in guerra, subirne tutte le privazioni, le paure, gli orrori, i lutti e le terribili conseguenze che restano per sempre indelebili devastazioni spirituali. In particolare Cassino, Città Martire, sente questa vocazione, far conoscere alle nuove generazioni la sua storia che nel secolo scorso l’ha rasa al suolo e lacerata nel suo tessuto sociale e comunitario.
E’ questo che si propone l’Associazione Nazionale Vittime Civili di Guerra: “Essere testimonianza, essere memoria, tramandare alle nuove generazioni l’orrore della guerra, di qualunque guerra, e promuovere la cultura della pace“. L’Associazione, sezione provinciale di Frosinone, in occasione della Giornata Nazionale delle Vittime Civili delle guerre e dei conflitti nel mondo, istituita con Legge dello Stato nel 2017, si è fatta promotrice di una importante manifestazione proprio a Cassino, domenica 25 febbraio, con due momenti: un momento di riflessione e memoria in un convegno tenuto al mattino presso l’Aula Pacis, e subito dopo la deposizione di una corona commemorativa presso il vicino Parco Vittime Civili di Guerra.
Al convegno, che ha riempito la sala, sono stati presenti le autorità, il Prefetto di Frosinone Emilia Zarrilli, il Sindaco di Cassino Carlo Maria D’Alessandro, gli esponenti più importanti dell’Associazione, a cominciare dal decano e testimone Giovanni Vizzaccaro. Anche grazie ai loro interventi e ricordi, si è respirato un clima di solidarietà e, cosa fondamentale, di dialogo intergenerazionale. Infatti erano presenti anche molti giovani e giovanissimi, come i ragazzi dell’Istituto Alberghiero, ai quali è stato consegnato dal Prefetto un attestato di merito per la sensibilità dimostrata per i temi trattati. Ed erano presenti anche gli attori, bambini e adulti, della Filodrammatica Don Bosco, che hanno rappresentato “La guerra… la nonna racconta“, breve e commovente intermezzo teatrale in cui una nonna racconta ai suoi nipotini i fatti di guerra da lei vissuti. Hanno saputo coinvolgere il pubblico regalandogli la memoria e con essa l’identità di Cassino. Non si può e non si deve dimenticare, perché proprio la consapevolezza per esperienza raccontata e tramandata, può salvaguardare la pace futura ed evitare che si continuino a commettere errori madornali come la guerra.
Perciò ben vengano tali iniziative intese a promuovere e sostenere ogni iniziativa diretta a creare, mantenere e consolidare lo spirito di pace, la cooperazione tra gli stati, la cessazione di conflitti e l’informazione e sensibilizzazione della opinione pubblica sui tragici effetti delle guerre e delle violenze terroristiche sulle popolazioni civili. E’ proprio questo che è stato ribadito con forza e convinzione in tutti gli interventi del convegno, ben coordinati dalla giornalista Paola Caramadre.
Poi ci si è spostati tutti su via Marconi per raggiungere il Parco delle Vittime Civili di guerra: erano presenti le associazioni combattentistiche e d’arma con le loro bandiere e gagliardetti, il Sindaco D’Alessandro e rappresentanti dell’Amministrazione con il gonfalone della Città di Cassino, altri Sindaci vicini, la Banda musicale “Don Bosco Città di Cassino” diretta dal M° Marcello Bruni. La deposizione di una corona al monumento ha simboleggiato il ricordo e l’onore ai Caduti Civili della guerra che la città ricorda e di tutte le guerre che insanguinano ancor oggi il mondo. Gli invalidi civili ed i parenti di coloro che a causa della guerra hanno perso la vita sono una categoria “debole e martoriata”, ma piena di dignità, che sente il dovere di far comprendere a tutti, e soprattutto ai più giovani, il valore immenso dell’unità e della Pace, unica via per il progresso.
Adriana Letta