Comunicandi e genitori delle parrocchie di S. Antonio di Padova e S. Giovanni Battista di Cassino in visita al Miracolo Eucaristico di Lanciano
Una iniziativa molto riuscita, iniziata lo scorso anno ed ora replicata in misura molto maggiore è stata quella presa dalle Parrocchie di S. Antonio di Padova e di S. Giovanni Battista in Cassino, guidate ambedue, al momento, dal Parroco Don Benedetto Minchella. Volendo preparare bene, nel profondo, i bambini dei gruppi di catechismo a ricevere la Prima Comunione ed i loro genitori, li ha invitati domenica 29 aprile ad una giornata speciale: la visita al Miracolo Eucaristico di Lanciano e al Volto Santo di Manoppello, in Abruzzo.
Questo, nella convinzione che la fede è come un seme che va coltivato. Sempre. E’ vero che i genitori cristiani generalmente desiderano trasmettere ai figli la loro fede e chiedono il Battesimo, porta per entrare nel cristianesimo, ed è vero anche che affidano la loro educazione cristiana alla catechesi della parrocchia perché possano ricevere i Sacramenti dell’iniziazione cristiana. Ma accade anche che, essendo sempre fin troppo impegnati e pressati, non riescano a curare una vera educazione cristiana dei loro figli, che insegni a pregare, ad essere altruisti e solidali, a conoscere la meraviglia di un Dio-Amore e che “deleghino” il compito ad altri senza farsi parte attiva. Il catechista, per quanto bravo, non raggiunge gli stessi effetti se non si giova della collaborazione della famiglia, se, cioè, il bambino non trova coincidenti le frasi e gli insegnamenti che riceve al catechismo con quelli che riceve in casa e con i comportamenti che osserva in famiglia. Quel seme deve essere aiutato a crescere, per costruire la vita cristiana personale di pari passo con la crescita fisica, mentale, culturale, umana. I bambini vanno aiutati a sperimentare, conoscere e capire, gli adulti a far crescere la loro fede, talvolta rimasta “bambina”, ferma ai tempi lontani del loro catechismo. Per questo molte parrocchie non solo si interrogano, ma cercano di dare risposte concrete per aiutare i piccoli e i grandi, meglio se insieme, visto il Piano pastorale diocesano tutto dedicato alla famiglia.
Dunque, i comunicandi, insieme ai loro genitori, hanno occupato ben 4 pullman per un totale di 250 persone – senza contare le famiglie che hanno partecipato autonomamente con la propria auto – e si sono recati presso la Basilica del Miracolo Eucaristico a Lanciano in provincia di Chieti. Un miracolo molto noto, avvenuto intorno all’anno 700 d.C., quando un sacerdote stava celebrando la messa, pieno di dubbi circa la reale presenza di Gesù nell’ostia e nel vino e appena ebbe pronunciato le parole della consacrazione, l’ostia e il vino si trasformarono in carne e sangue. Le reliquie del miracolo eucaristico sono conservate all’interno della chiesa di San Francesco nello storico quartiere Borgo. Studi scientifici sono stati fatti con grande scrupolo e rigore ed hanno confermato che la carne è vera carne e il sangue vero sangue, sono di natura umana e appartengono al gruppo sanguigno AB, lo stesso della Sindone. E non si tratta solo di segni storici di un fatto realmente accaduto in un lontano passato, ma di un miracolo tuttora visibile e permanente.
Tutto questo è stato spiegato ai bambini attraverso un cartone animato in sala video e le parole dei frati che hanno fatto da guida nel Museo, poi hanno visto da vicino, e fotografato!, dietro e sopra l’altare, l’ostensorio con la carne ed il calice con i grumi di sangue. La storia di quella particola trasformatasi in carne, lì conservata, li ha letteralmente affascinati. Chiaramente, la Messa celebrata poi nella chiesa del miracolo, avendo davanti agli occhi le reliquie, è stata particolarmente partecipata sia dai comunicandi che dai genitori, dopo una scoperta o ri-scoperta tanto impressionante. E questo, grazie alle spiegazioni dei frati, all’omelia dialogata di Don Benedetto, al supporto dei catechisti, al coinvolgimento dei papà e delle mamme.
Nel pomeriggio tutti i pellegrini si sono recati a Manoppello alla Basilica del Volto Santo, dove è conservato il Sudario che fu posto sul volto di Cristo e che misteriosamente reca impresso il volto di quell’uomo al momento della sua Resurrezione. Si tratta di un velo tenue e trasparente, che misura cm 17 x 24, con i fili orizzontali alquanto ondeggianti ed un tessuto di semplice struttura di ordito e trama. Reca l’immagine di un uomo con i capelli lunghi e la barba divisa a bande. Caso unico al mondo, l’immagine è visibile identica da ambedue le parti ed è perfettamente sovrapponibile al Volto della Sindone e compatibile con le raffigurazioni di Cristo nell’arte del primo millennio.
E’ stata un’altra esperienza impressionante e indimenticabile per tutti.
A fine giornata, quando ci si è preparati per riprendere la strada di casa, l’entusiasmo era forte, tutti i partecipanti avevano la gioia e la consapevolezza di aver vissuto una giornata importante, bella, “fantastica”, perché non solo avevano conosciuto cose e luoghi nuovi e particolarmente significativi, ma anche perché si sono sentiti più uniti in famiglia e parte viva della parrocchia, o meglio delle parrocchie, famiglia di famiglie, avendo avuto l’occasione migliore di prepararsi insieme, come famiglia e come parrocchia, alla celebrazione della Prima Comunione, concentrandosi sulla sua vera essenza, e tralasciando quel mix ansiogeno dei preparativi (vestiti, regali, ristorante, fotografie…) della pur necessaria festa che dovrebbe rimanere semplice “cornice” di un quadro ben più importante. Una giornata di crescita nella fede che non si cancellerà mai dalla memoria e dalla vita di quasi 300 persone.
Adriana Letta