Le celebrazioni a Cassino
L’eredità di Benedetto è ancora oggi valida per l’umanità intera
Nel pomeriggio, mentre il cielo si mostrava nuovamente corrucciato e minaccioso, i festeggiamenti in onore di San Benedetto, Patrono d’Europa e di Cassino, si sono spostati in città. Si è iniziato dalla Chiesa del monastero di Santa Scolastica dove erano esposte la Reliquia e la bella statua del Santo da portare in processione. Il Vescovo diocesano Gerardo Antonazzo aveva pregato il Card. Amato, Prefetto della Congregazione delle Cause dei Santi, di celebrare anche a Cassino ed egli aveva volentieri accettato. Così dalla chiesa di S. Scolastica è partito un corteo che, preceduto e scortato dal magnifico e scenografico Corteo Storico “Terra Sancti Benedicti” e presieduto dal Cardinale, accompagnato dal Vescovo Gerardo Antonazzo e dall’Abate di Montecassino Donato Ogliari, ha raggiunto la vicina Chiesa Madre. Quando i celebranti con la Reliquia e la statua sono entrati, il Corteo Storico aveva già preso posto in chiesa, offrendo un incredibile colpo d’occhio, e ha preso il via la solenne Celebrazione in onore di San Benedetto, animata dal Coro parrocchiale diretto dal M° Lucido.
Anche in questa sede il Card. Amato ha parlato di San Benedetto, accennando alla sua biografia e ai miracoli di cui parla S. Gregorio Magno, il suo biografo, ma continuando poi – con amabilità e rigore! – a proporre la spiritualità benedettina dettata dalla Regola, di sorprendente attualità e ricca di sapienza umana ed evangelica. “E’ tutta da leggere la Regola di Benedetto”, ha affermato, ha dato unità ai popoli d’Europa creando un patrimonio spirituale e culturale centrato sulla fede cristiana, su una sintesi feconda di azione e contemplazione, di preghiera e lavoro manuale e culturale, che è anche custodia del creato, fonte di prosperità per la comunità e di riconciliazione e di pace tra i popoli.
Oggi l’Europa è alla ricerca della propria identità: certo, sono importanti gli strumenti politici, economici e giuridici, ma occorre suscitare un rinnovamento etico e spirituale che attinga alle radici cristiane del continente. Il Cardinale ha citato poi un intervento di Papa Francesco che mette in luce la concezione dell’uomo secondo Benedetto: non più semplicemente un cittadino dotato di privilegi da consumare nell’ozio, non più un soldato, combattivo servitore del potere di turno, soprattutto non più un servo, merce di scambio priva di libertà, destinata al lavoro e alla fatica. Per S. Benedetto non ci sono ruoli, ma persone ed è proprio questo uno dei valori fondamentali del cristianesimo, il senso della persona costituita a immagine di Dio. L’eredità di Benedetto è ancora oggi valida, non solo per i cristiani ma per l’umanità intera. “Benedetto continua ad ispirare i popoli della terra a vivere un’esistenza di fraternità e di pace e continua a benedire questa città”. A conclusione, ha invitato tutti a dire: S. Benedetto prega per noi.
Prima della benedizione finale, il Vescovo Antonazzo per ringraziare ancora il Card. Amato, pugliese come lui e che a giorni si recherà a Molfetta, ha voluto fargli dono di una Croce nel nome di Don Tonino Bello, che fu il primo ad accogliere in seminario il giovanissimo Gerardo, divenendone il Maestro di vita e il modello spirituale, e che presto sarà dichiarato “Venerabile” se, come pare ormai certo, saranno ufficialmente riconosciute le sue “virtù eroiche”.
Dopo la celebrazione, nonostante le condizioni meteorologiche non fossero le migliori, si è deciso di svolgere comunque la processione, abbreviando un po’ il percorso previsto. Ha sfilato prima il Corteo Storico, poi la Banda Don Bosco Città di Cassino, i ministranti con la Croce, i religiosi e le religiose, i celebranti, la Reliquia e la statua di S. Benedetto, i rappresentanti dell’Amministrazione comunale ed i fedeli. Infine, come da programma, tornati in piazza Corte, è stata impartita la solenne Benedizione alla Città e all’Europa – novità! – da Vescovo e Abate insieme.
E quando tutto è finito, mentre un vento gelido sferzava i volti e gli abiti di tutti, i ragazzi del Corteo Storico, guidati da un indomabile Edmondo Mascioli, hanno voluto ugualmente fare spettacolo, con la rievocazione storica del giuramento di fedeltà al Santo Patrono da parte dei militi e con alcune graziose e vivaci danze medievali delle figuranti del popolo. Bellissimo e… da brividi, nel vero senso della parola.
Adriana Letta