Giovanna Coppola, Romina Rea, La visita pastorale nel territorio di Roccadarce (1703-1704) nella sacra visita di Giuseppe De Carolis vescovo di Aquino, in: «Quaderni Coldragonesi», n. 6, a cura di A. Nicosia, Tipografia Arte e Stampa, Roccasecca, pp. 77-84.
Giovanna Coppola e Romina Rea, nell’ultimo numero dei Quaderni Coldragonesi, presentano un contributo con tutte le carte in regola per diventare un obbligato punto di riferimento teorico ed analitico per tutti coloro interessati a questo specifico ambito di ricerca: la storia religiosa della Diocesi di Sora-Cassino-Aquino-Pontecorvo, motivo per il quale lo presentiamo in questa sede. Il lavoro non si sofferma su circostanziati aspetti di vita religiosa, come si è largamente fatto in tempi passati, ma affronta la tematica in modo diretto, fornendo una cornice interpretativa che parte dall’analisi diretta delle fonti archivistiche, nel nostro caso la visita pastorale di inizio Settecento del vescovo di Aquino Giuseppe De Carolis al territorio del comune di Roccadarce. Il saggio è organizzato in due parti. Nella prima, a firma di Romina Rea, si presenta dal punto di vista storico, il significato, l’organizzazione e la struttura di una visita pastorale con specifico riguardo a quella oggetto dello studio. Nella seconda, curata da Giovanna Coppola, si riporta per intero il documento originale con la relativa traduzione dal latino all’italiano. Uno dei maggiori meriti del lavoro è quello di aver riportato in nuce l’unica testimonianza giunta fino a noi di una visita pastorale condotta nel territorio della Diocesi di Aquino, antica sede vescovile la cui esistenza è attestata dalle fonti fin dall’anno 465 quando il suo vescovo Costantino partecipò al concilio romano indetto dal pontefice Ilario I (Cfr. D’Avino Vincenzo, Cenni storici sulle chiese del Regno delle due Sicilie, Napoli, 1848, v. Aquino, pp.49-50). Infatti il documento troppo spesso è stato ignorato dagli storici locali che a vario titolo hanno trattato della storia religiosa del territorio aquinate. Da qui discende un ulteriore pregio che si ricava dalla lettura del testo: oltre alla vocazione informativa e descrittiva del documento, il principale concetto che lo sottende è il rimando al metodo storiografico proposto da Marc Bloch nel suo lavoro Apologia della storia o del mestiere storico, ossia l’utilizzo delle fonti dirette o archivistiche per evitare l’adesione incondizionata ai pregiudizi, false prudenze e miopie delle fonti narrative di altri autori. Imparare a leggere ed interpretare le fonti d’archivio collocandole nel loro contesto spazio-temporale ed evitando tentazioni di drastica semplificazione storica, questo è il significato profondo del contributo che le due autrici consegnano ai lettori, e che segue idealmente il lungo lavoro di ricerca storica ed archivistica che da anni la prof.ssa Giovanna Coppola e la dr.ssa Romina Rea conducono nell’Archivio Diocesano di Sora, in silenzio ed in umiltà (quest’ultima a volte troppo eccessiva), lontane da qualsivoglia protagonismo o “tracotanza storica”, fedeli al detto che la peste dell’uomo è la presunzione del sapere!
Lucio Meglio
Università degli Studi di Cassino e del Lazio Meridionale