I Gruppi di preghiera di San Pio a Roma.
Anche la nostra Diocesi, il 6 febbraio, era presente al grande incontro dei gruppi di preghiera di Padre Pio da Pietrelcina con papa Francesco. La vigilia di questo incontro è stata dominata da una normale preoccupazione, a partire da quello metereologico a quello degli attentati; alla fine è prevalsa la voglia di essere presenti, e testimoni di una occasione irripetibile. Ed è proprio così, è stata una esperienza eccezionale vedere quella marea di gente, venuta a Roma da tutto il mondo, esperienza unica in cui già la fase preliminare di organizzazione era già preghiera, affidandoci sempre alla volontà di Dio ed alla protezione e guida del nostro san Padre Pio. Si è affrontata la stanchezza della lunga fila, ma un sacrificio carico di gioia per essere presenti a questo grande evento: alzarci alle quattro di mattina, mentre magari tanti avevano viaggiato tutta la notte per essere tra i primi ad entrare in piazza San Pietro. Si ringrazia innanzitutto dom Felice Calò e don Ercole Di Zazzo che hanno accompagnato e diretto il pellegrinaggio in maniera impeccabile, un grazie particolare a Don Mario Santoro, che con il suo interessamento ci ha guidato e dato informazioni utili affinché potevamo organizzarci al meglio, in più ci ha fatto il grande dono di poter partecipare alla concelebrazione Eucaristica in Santa Maria in Traspontina, Via della Riconciliazione. Molti i Gruppi di Preghiera che hanno partecipato a questo pellegrinaggio: Alvito, Val Francesca, Sora, Isola Del Liri, Broccostella, Madonna del buon Consiglio, Forcella, ed a tutte quelle persone che ci hanno seguito nello spirito pur non essendo presenti. Impareggiabile la figura del Papa, che ha ripetuto ancora una volta: «La preghiera può fare miracoli». Noi con profonda commozione e con grande attenzione abbiamo seguito ogni istante del nostro pellegrinaggio.
Un ultimo appello a tutti i sacerdoti della nostra Diocesi affinché questi gruppi possano essere motore spirituale delle Parrocchie, delle situazioni più difficili e della diffusione della buona testimonianza.
Raffaele Allini