Un incontro di alta spiritualità con la Messa presieduta, nella Chiesa Madre di Cassino, dal Vescovo Antonazzo
Diversi momenti di profonda spiritualità hanno scandito il pomeriggio di domenica 10 aprile, per la celebrazione del Giubileo del mondo della Scuola. Ritrovatisi a Cassino, tutti gli operatori del mondo dell’istruzione, personale Dirigente, Docente ed A.t.a., dopo un simbolico pellegrinaggio, partito alle 18.15 dalla chiesa annessa al Monastero di Santa Scolastica, non lontano dalla Chiesa Madre di Cassino, ai piedi della Rocca Janula, quello che un tempo fu il tempio di Giano, i docenti si sono diretti processionalmente, guidati dal Vescovo Gerardo Antonazzo, dal Direttore dell’Ufficio Scuola diocesano, don Nello Crescenzi e dai diaconi e ministranti presenti, verso la Chiesa Madre, cantando le litanie che li predisponevano all’attraversamento della Porta Santa.
Prima di dare inizio alla precessione, tutto il personale scolastico presente si è soffermato, però, ad ascoltare un brano del Vangelo, preparatorio del simbolico pellegrinaggio da compiere da lì a qualche minuto. Terminato questo momento ha avuto inizio il cammino, il cui momento culminante è stato proprio l’attraversamento di quella Porta che nel Vangelo è Cristo, risorto per portare la salvezza e per annunciare la misericordia.
E quale luogo e tempo migliore, per gli insegnanti, per testimoniare la misericordia del Signore se non nel mondo della Scuola? In un ambiente multiculturale e pluralistico, dove anche la presenza di altre religioni è ormai un dato di molto rilievo, l’annuncio della misericordia è un fatto, per così dire, necessario e congenito, viste anche le incertezze didattiche che spesso coinvolgono gli alunni e gli studenti.
Sulla scorta di queste considerazioni il Vescovo Antonazzo, durante l’omelia della celebrazione eucaristica, animata dai canti dei bambini della Scuola primaria dell’Istituto Comprensivo Pontecorvo 2, ha meditato sulle letture, in particolare il brano del Vangelo di Giovanni, in cui Gesù, sulla riva del Mare di Galilea, appare per la terza volta all’Apostolo Pietro, e perdona il suo triplice rinnegamento con la triplice richiesta se l’Apostolo gli voglia bene. In questo contesto, ha fatto notare il Vescovo ai presenti nella Chiesa Madre, poco meno di tremila persone, Gesù usa delle accortezze pedagogiche nei confronti di Pietro, conducendolo in maniera graduale a testimoniare il suo amore per il Maestro risorto ma anche ad apprendere in maniera consapevole il valore del sapersi relazionare con una pedagogia, che agisca in modo graduale e rispettoso della necessità altrui.
Da questo discorso, desunto dalla delicatezza pedagogica usata dal Gesù al riferimento alla pedagogia cristiana il passaggio è stato naturale. E, perciò, Mons. Antonazzo ha citato il pensiero di San Giovanni Bosco, al quale ha fatto seguire della frasi relative all’ars educandi. In particolare il Vescovo, parlando in modo diretto a tutto il personale della Scuola, ha detto che «il mondo dell’Istruzione deve essere particolarmente sensibile verso gli alunni, perché solo con la misericordia si riesce a varcare la porta del cuore dei propri studenti. Il rapporto tra insegnanti e studenti dev’essere modellato sul rapporto tra Gesù e Pietro. Insegnare, tuttavia, è una passione educativa che rischia di togliere la pace dal cuore dei docenti, perché un insuccesso scolastico rende partecipe anche il docente e non solo lo studente. Insegnare, poi, vuol dire educare alla tolleranza, affinché il mondo viva di speranza, affinché gli alunni vivano di speranza».
Terminata l’omelia, il Vescovo, prima di proseguire con il rito della celebrazione eucaristica, ha posto il Mondo della Scuola sotto la materna protezione di Maria. Conclusa la messa, con la preghiera giubilare composta da Papa Francesco per l’Anno della Misericordia, il Pastore diocesano ha voluto far omaggio, personalmente, al personale scolastico ed agli altri convenuti, del Crocifisso del Giubileo, affinché l’esperienza vissuta avesse anche un piccolo segno visibile, costituito da una croce in legno, sulla quale, nel retro, è presente la scritta “Giubileo diocesano degli insegnanti, 10 aprile 2016”.
Giovanni Mancini
Foto (Prima parte) di Giovanni Mancini e Adriana Letta