Spiritualità formazione e tanti auguri per il corpo docente degli insegnanti di religione della diocesi
Come da consuetudine, anche quest’anno, prima della ripresa delle attività didattiche, dopo la pausa natalizia, gli insegnanti di religione cattolica della diocesi di Sora-Cassino-Aquino-Pontecorvo, si sono ritrovati insieme per vivere il loro momento di spiritualità.
L’occasione dell’incontro è stata quella della domenica dopo l’Epifania, quando la Chiesa cattolica celebra il Battesimo del Signore Gesù. Il momento di ritrovo, in particolare, è coinciso con il pomeriggio di sabato 7 gennaio, all’ora dei vespri, la preghiera liturgica pomeridiana, recitata con i salmi.
Gli insegnanti di religione, presente il loro Direttore diocesano don Aniello Crescenzi, hanno vissuto il momento di spiritualità in due tempi distinti. Dapprima, presso la Sala “San Tommaso”, un auditorium della curia vescovile di Sora, dove hanno riflettuto sulla loro identità di corpus docente, meditando sul brano del Vangelo di Matteo che presenta l’adorazione dei Magi e la loro offerta dei doni al Dio Bambino, nato a Betlemme.
Sul senso della nascita del Salvatore si è snodato tutto il discorso sostenuto da don Aniello, che ha evidenziato due aspetti sostanziali del testo dell’evangelista Matteo, ovvero come l’origine greca presenti la nascita di Gesù a Betlemme con un valore spirituale che solo in greco e non in italiano, è possibile cogliere, tanto che la frase “Nacque Gesù a Betlemme”, per dargli il giusto rilievo teologico, andrebbe tradotta ”Nacque Gesù a casa del pane” (in ebraico Bet’lahem significa “casa del pane”).
Allo stesso modo, la frase che descrive l’aver trovato Gesù da parte dei magi, sempre secondo il pensiero greco non andrebbe tradotta “Abbiamo visto spuntare la sua stella e siamo venuti ad adorarlo” ma “Ed ecco fu vista la stella che li precedeva”, stella che per i magi, che erano astronomi e venivano da Oriente, era la manifestazione di Dio nella loro vita.
Terminato il primo momento, dopo essersi spostati presso la cappella del seminario diocesano, gli insegnanti hanno poi partecipato alla celebrazione della Santa Messa, vivendo così insieme tutta la spiritualità del Santo Natale che, pur volgendo al termine come periodo liturgico, deve rimanere vivo nel loro spirito e nel loro cuore, come motivo di annuncio di speranza per il prossimo e per il mondo, troppo spesso incredulo.
Terminato il pomeriggio di spiritualità, tutti gli insegnanti, che nei giorni scorsi si erano già scambiati gli auguri perlopiù attraverso i vari canali digitali e i social-network, si sono rinnovati dal vivo gli auguri, per dare valore e senso alla comunicazione personale e all’evento stesso dell’Incarnazione di Gesù nella natura umana, prodigio con cui Dio, nella Seconda Persona della Trinità Santissima, incontra l’uomo, per dare a lui una nuova dignità e per ravvivare la sua stessa vita.
Articolo e foto Giovanni Mancini