Vieni, vieni, Spirito d’amore,
ad insegnar le cose di Dio,
vieni, vieni, Spirito di pace,
a suggerir le cose che Lui
ha detto a noi.
Queste le prime parole del canto d’invocazione allo Spirito Santo, queste le prime parole intonate dal coro che risuonavano nella splendida cornice della Cattedrale di Santa Maria Assunta dove 53 giovani-adulti ieri 11 Giugno alle ore 20:00 si accingevano, con percepibile emozione, a ricevere il Sacramento della Confermazione.
Ancor più preziosa per i presenti la ricorrenza celebrata dalla Chiesa, che festeggiava, San Barnaba Apostolo. Infatti, San Barnaba, discepolo di Paolo, è noto anche come il ‘Figlio del Consolatore’, poiché la sua conversione avvenne proprio pochi giorni dopo la Pentecoste, grazie alla discesa su di lui dello Spirito Santo.
Un padre accogliente ed affettuoso verso tutti ma anche giustamente fermo nell’indicare la via da seguire. Questa la sintesi della splendida omelia del Vescovo, rivolta ai ‘confermati’.
La scelta fatta di separare le cresime degli adolescenti dai giovani-adulti è stata evidente dalle parole pronunciate dal Vescovo. Rivolgendosi, a loro, con paterno affetto ha ricordato come i motivi per cui hanno chiesto il Sacramento sono profondamente diversi da quelli di un adolescente ma comunque validi: ‘tanti e diversi sono i motivi per cui avete scelto il sacramento: tutti validi e giusti’. Un adolescente che si appresta a ricevere la cresima ha nel cuore tanti sogni e progetti da realizzare nel suo futuro. ‘Voi invece avete tanti progetti che state e dovete realizzare nel presente, oggi’ queste le parole che colpivano dritto il cuore dei cresimandi ed i genitori e padrini che li accompagnavano.
‘Gratuitamente avete ricevuto, gratuitamente date’, con queste parole S.E. ha ricordato come nel corso della nostra vita abbiamo ricevuto tanto e da tantissime persone in modi e quantità diversa, ora è giunto il momento di restituire perché ‘oltre una scelta di vita oggi state facendo una scelta cristiana’.
Scegliere di essere cristiani oggi è difficile perché la società sta cercando di distruggere la nostra fede. Ma purtroppo non lo fa in modo diretto, non cerca di negare e distruggere Dio in maniera esplicita, bensì lo distrugge poiché prima sta minando e distruggendo l’uomo e dall’uomo arriva poi a distruggere Dio. ‘Come?’ Negando il matrimonio e la famiglia o con la teoria del gender.
Ma non bisogna nascondersi dietro la società e la cultura degli alibi. Si può cambiare, ed il primo passo è cambiare prima di tutto noi stessi.
Data l’ora, i cresimandi si sono salutati ed hanno voluto festeggiare nel cortile dell’episcopio con un piccolo aperitivo. Tra un brindisi, un sorriso ed un selfie, si poteva scorgere come, alcuni ancora con le Sue parole nel cuore e nella mente, confidavano le loro gioie ma soprattutto le loro paure di giovani nell’animo ma ormai adulti nella vita e difficoltà quotidiane, al loro Vescovo.
– Riccardo Petricca