All’alba del Lunedì in Albis, lunedì di Pasquetta, due cortei in processione si snodano da Castrocielo e Colle San Magno, per incontrarsi sul monte Asprano, dove si trova la Chiesa Madre di Santa Maria in Cielo. Al cospetto l’una dell’altra le due statue vengono inchinate l’una all’altra, rinnovando così l’armonia tra le due comunità che in passato hanno avuto qualche attrito. Oggi, come ormai da anni, la cerimonia si svolge in totale armonia tra le due fazioni.
All’inizio del 1300 fu eretta sulla cima del monte Asprano, vicino al castello, la chiesa di S. Maria Assunta in Cielo, che assicurava il servizio liturgico sia alla comunità di Colle San Magno sia a quella di Palazzolo, sorta sull’altro versante del monte. Proprio questa singolare caratteristica di una chiesa in comune tra due paesi (non a caso l’Arciprete risiedeva per sei mesi a Palazzolo e per gli altri sei mesi a Colle San Magno), restata in vigore fino al 1850, ha originato una particolare cerimonia liturgica che le due comunità festeggiano ogni Lunedì in Albis (Pasquetta).
Infatti, solo nel 1850 furono costituite due parrocchie separate con due parroci. Questa comunanza di vita civile e religiosa durata per secoli, resta ancor oggi testimoniata nella tradizionale e caratteristica processione del Lunedì di Pasqua.
All’epoca in cui il Comune di Castrocielo si trasferì dall’alto del Monte Asprano, verso l’attuale ubicazione del centro storico, si trasportarono nel nuovo nucleo urbano le reliquie già conservate nella Chiesa Madre di S.Maria Assunta in Cielo. Ciò avvenne nell’anno 1601, come ricorda una lapide posta al sommo del reliquiario esistente nella sacrestia della Chiesa Parrocchiale. Da allora, ogni lunedì di Pasqua, si torna processionalmente all’antica chiesa matrice nella quale si riportavano le antiche reliquie, prima che venissero asportate da mani profane nel corso delle invasioni verificatesi durante l’ultimo conflitto bellico ( 1940-45).
Alle prime luci dell’alba da Castrocielo parte una processione con la statua della Madonna, diretta verso la chiesetta. E’ tradizione che la processione debba partire sempre prima da Castrocielo. In passato, infatti, sembra che ci fossero state rivalità tra le due fazioni per contendersi il diritto di precedenza nella celebrazione delle sacre funzioni nella Chiesa Madre che è sul monte. Da tempo però, tutto si svolge in armonia.
Il corteo rinnova antiche usanze come quella della statua della Vergine che, portata a spalla e accompagnata dalla banda musicale, viene deposta due volte durante il percorso su apposite basi quadrangolari dette in dialetto “posature”. A due terzi del percorso il portatore dello stendardo compie il rito del saluto al Santuario della Madonna di Monte Leucio, colle avamposto della catena degli Aurunci che delimita a sud la Valle del Liri. La processione di Castrocielo entra nella Chiesa Madre e, dopo le sacre funzioni, la folla passa dal rito sacro a quello profano della “colazione” a base di ciambelloni, detti dialettalmente “pigne”, ciambelle, uova sode, salami, vino, consumati in allegria.
Nel frattempo, anche da Colle San Magno, è già partita un’analoga processione con la statua della Vergine che arriva dal versante opposto a quello salente da Castrocielo.
I due cortei s’incontrano appena al di sotto della chiesetta; qui le statue vengono inclinate e avvicinate. E’ in questo momento che si assiste al bacio delle Madonne. Compiuta tale cerimonia, festeggiata con fuochi di artificio, mentre un corteo si snoda verso il basso, l’altro continua nella ormai breve ascesa, verso la chiesa.
Così da secoli, i cittadini di Castrocielo e Colle S. Magno, ricordano la comune origine dei loro paesi, a testimonianza di una ritrovata armonia fra le due comunità che in passato hanno avuto motivo di attrito e di contrasto. La tradizione continua grazie soprattutto alla la grande devozione popolare che la mantiene viva, intensa e attesa da tutti.
I Cenni storici riportati nell’Articoli sono tratti da siti web specifici.
Foto Domenico D’Antona