Il coraggio dell’Amore

Fino a non tanti anni fa pensavo che per essere capaci di amare e di essere amati, per avere una relazione sana e libera con le persone, fosse necessario “non temere”, non provare paura. Ho sempre visto la paura come un ostacolo particolarmente condizionante e quindi da eliminare. Il fatto che la stessa Sacra Scrittura ripetesse “non temere” 365 volte mi è sembrata un’ulteriore conferma che Dio stesso ci consigliasse per ogni giorno dell’anno di provare con tutto noi stessi a non aver paura.

Guardandomi intorno mi sono resa conto di non essere la sola e che la tentazione di credere che per essere noi stessi dobbiamo non provare paura è molto diffusa.

Quante volte ci impegniamo in continui e faticosi sforzi di superamento delle nostre paure e dinanzi agli inevitabili fallimenti arriviamo ad una conclusione: “Se continuo ad aver paura vuol dire che non sono capace di amare”.  Credo che questa conclusione sia una delle più paralizzanti che io conosca, visto che, per quanto possiamo impegnarci, non arriverà mai il momento in cui non sentiamo più la paura e se arrivasse, anziché gioire, dovremmo preoccuparci. La paura è infatti un’emozione che costituisce la nostra personalità e senza la quale il nostro spirito di sopravvivenza non sarebbe tale.

Quando diventa pericolosa e cosa possiamo fare?

Il coraggio è semplicemente assenza della paura?

Possono essere tante le risposte a queste domande e possono essere trovate ricorrendo a teorie di vario genere. Quella che più mi ha colpito l’ho trovata nascosta come perla preziosa tra le numerose pagine della Sacra Scrittura, mentre la sfogliavo curiosa tra un “non temere” e l’altro.

Si tratta della pagina meravigliosa in cui viene descritto il momento dell’annunciazione dell’angelo a Maria. Per la prima volta quel “non temere” che l’angelo ripete a Maria mi risuona come nuovo. La prima cosa che mi suscita nel cuore è anzitutto un gran sollievo: anche Maria ha avuto paura!

Allora la paura non è negativa in sé!

Ma come si concilia la sua paura con il suo coraggiosissimo “si”?

Allora il coraggio non è semplicemente l’assenza della paura!

A vincere la paura in Maria è stato l’Amore, quello più forte del timore.

“Non temere”, quindi, non è un invito a non aver paura, ma un invito a non lasciare che la paura sia più forte dell’Amore. Un invito che Dio ci ripete 365 volte, una per ogni giorno della nostra vita!

Dinanzi a ogni paura che ostacola le nostre relazioni e condiziona la nostra capacità di amare, non sarà necessario allora negare a noi stessi di provarle, ostentando un falso coraggio perché mancante di noi e di quello che davvero siamo e proviamo.

Sarà sufficiente riconoscerle, accoglierle e metterle al servizio dell’Amore, che vincendole le trasforma in coraggio.

Così la paura, che è di per sè assenza di coraggio, si trasforma nel coraggio dell’Amore, quell’Amore Perfetto di cui parla S. Giovanni quando dice: “nell’amore non vi è timore, perché il timore suppone il castigo e chi lo teme non è perfetto nell’amore. Noi  dobbiamo amare, perché lui per primo ci ha amato.(1 Gv 4,18-19)

– Aurora Capuano

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