IL MAESTRO – Renato Zero
(La curva dell’angelo 2001)
Non t’insegnerò quello che già sai
Io scommetto che li straccerai
Il maestro è qua ti benedirà puoi esibirti
Sbizzarrirti
È il momento tuo
Lanciati così
Butta fuori il meglio adesso sì
L’anima ce l’hai
Conta su di lei
Puoi sfidare il mondo adesso, o mai!
La mia vita scorre mentre guardo te
Quella voglia di riscatto so cos’è
E nessuno può comprenderti di più
Nessun’altro prova ciò che provi tu
Io ti guardo e sento che puoi farcela…
Maledetta sorte puoi sconfiggerla
Non ti lascerò
Senz’alibi io no
Punta in alto credi a me… guarda avanti!
Ti trasformerai
Tu ti evolverai
Sulla scena il segno lascerai
Mentre io vivrò silenziosa scia
Tu seme della mia pazzia
Prenditi i segreti questa eredità
Altrimenti il mio lavoro sfumerà
C’è bisogno di talenti come te
Troppa volontà che resta lì dov’è… muta
Nuovi stimoli si aspettano da noi
Non possiamo né dobbiamo indietreggiare mai
Ascolta il tuo maestro il mondo è questo
Prima l’arte, la passione e dopo il resto…
Premiami se puoi
Un bel saggio e poi
Un applauso a tutti noi
Che impariamo…
Il principio è la vita, la voglia di volare ad ali spiegate. L’arrivo è la conquista di Dio, presenza generosa e viva. Ma cosa sta di mezzo fra la partenza ed il traguardo? C’è la strada, la fatica, l’abbandono e la conquista. C’è la ricerca ed ancora un nuovo inizio. C’è la costruzione. E poi c’è il maestro, mentore nei valori e nei pensieri, nei consigli, il giusto appoggio nella sosta.
Maestro è colui che ci permette di guardare dalla giusta prospettiva, chi ci accompagna ad attuare cambiamenti significativi, orientati alla crescita positiva e costruttiva.
Maestro è chi sa porsi sulla soglia, citando Don Tonino Bello: sa attendere senza prevaricare, guarda da lontano con occhi protettivi, “io ti guardo e sento che puoi farcela”, senza infrangere i limiti della libertà, di scegliere ma anche di sbagliare.
Maestro è chi ti apre il cuore a credere, a scoprire il meglio che è nell’intimo del nostro essere “è il momento tuo lanciati così, butta fuori il meglio adesso sì, l’anima ce l’hai, conta su di lei, puoi sfidare il mondo adesso o mai”; maestro è chi ti insegna a guardare avanti, senza rimorsi, senza rancori ma con la sana perfezione della fede in un Tu.
E il tutto si compie nella relazione, che è reciprocità, rispetto, comprensione, ascolto e meraviglia, rischio e compromesso, accoglienza delle imperfezioni e fonte di guadagno emotivo ed affettivo.
Il maestro è colui che ci insegna l’arte del saper incontrare l’altro, la capacità nel comunicare con l’altro, nel tessere con l’altro una relazione: il maestro è l’arte di un educatore alla fede (Cit. Enzo Bianchi).
Maestro è chi accompagna nel silenzio, che si denota come dialogo empatico, attivo e propositivo “ti trasformerai, tu ti evolverai, sulla scena il segno lascerai, mentre io vivrò silenziosa scia, tu seme della mia follia”, è coraggioso accompagnatore nel praticare l’arte della semplicità e della saggezza, attraverso l’esperienza del sé e dell’Altro da sé, in un continuo gioco di sinonimi, di comunioni e condivisioni.
Maestro è colui che “in-segna“, colui che lascia un segno. Il termine “insegnare” deriva dal latino insignare composto dal prefisso “in” unito al verbo “signare”, con il significato di segnare, imprimere e che a sua volta riconduce al sostantivo “signum”, che significa marchio, sigillo.
Maestro è chi ci accompagna sulla soglia del mondo e ci spinge a radicare la nostra esistenza nella Sua essenza.
Angela Taglialatela