Roma, 11 Aprile 2016 – Il sole gentile di una tiepida e chiara primavera ha acceso di colori i monumenti e le strade di Roma, lo scorso lunedì 11 Aprile, e ha accolto i seminaristi del Pontificio Collegio Leoniano di Anagni, i loro formatori con il Rettore e il Padre spirituale, giunti insieme in mattinata, nella Capitale, in pellegrinaggio al sacello dell’apostolo Pietro.
Il pellegrinaggio, nell’Anno Santo Straordinario della Misericordia, si carica di un significato profondo; il passaggio attraverso la porta santa della Basilica Vaticana, modello della porta che è Cristo stesso, ottiene l’indulgenza plenaria al fedele il quale, confessato e distaccato dalla più piccola colpa, si comunica e prega secondo le intenzioni del Santo Padre.
L’indulgenza, che può essere applicata anche a un defunto, è la remissione della pena temporale che dovremmo scontare per i peccati già perdonati; la Chiesa su mandato di Gesù, è la dispensiera dei tesori dell’indulgenza. I seminaristi, arrivati a Roma per ottenere in dono questo tesoro, sono stati accolti presso Castel Santangelo da Mons. Rino Fisichella, che ha curato l’organizzazione del Giubileo della Misericordia per conto di papa Francesco. Mons. Fisichella ha invitato i giovani del Leoniano ad oltrepassare la Porta Santa di San Pietro processionalmente, nel breve tragitto che la separe da Castel Santangelo, con a capo una semplice croce di legno. L’insolito corteo si è mosso composto in mezzo al traffico e tra i gruppi di visitatori e pellegrini; una sobria e salda processione di fede trasmessa e testimoniata a quanti, tra le strade frenetiche della metropoli, sono desiderosi di averla in dono.
In un clima solenne, tra emozione e gioiosa gratitudine, i seminaristi hanno varcato la porta santa restando in processione attraverso la navata centrale della Basilica e, giunti ai piedi dell’Altare della Confessione, hanno pregato per il Santo Padre e ottenuto in dono l’indulgenza. Il sole, ormai a mezzo del corso, illuminava una giornata ancora ricca di sorprese per i seminaristi che hanno avuto l’onore di conoscere il cardinale Giovanni Battista Re; sua Eminenza ha incontrato i giovani presso i sepolcri dei Pontefici, nelle Grotte Vaticane, e ha speso parole di incoraggiamento per il loro cammino di formazione e lo ha affidato infine alla “madre della Chiesa”, ai piedi di un’antica icona mariana venerata in Basilica.
I pellegrini del Leoniano sono stati poi ospiti del Cardinale, il quale molto premurosamente ha offerto loro la colazione, allestita nella “casina delle scienze”, nel cuore dei giardini vaticani. Come un padre gioisce nel far festa con la sua famiglia, così il Cardinale Re sé è allietato nel desinare con i giovani, si è lasciato rapire dai suoi ricordi di ragazzo e di seminarista di un tempo, li ha confidati semplicemente, a tavola, ai sui ospiti grati e commossi da tanta cura e gentilezza.
Ormai il sole, che ancora più incantevole e brillante aveva reso il vede tenero dei giardini vaticani, carezzandone i canoni curai e riflettendone i raggi nell’acqua delle fontane, volgeva al tramonto, mentre seminaristi facevano ritorno ad Anagni con il bagaglio dolce di una esperienza indimenticabile, col ricordo di incontri importanti, con nel cuore la gioia per la misericordia del Padre.
EUGENIO TERENZIO