La sera di venerdì 15 luglio, alle 19:00, nella Chiesa Parrocchiale Santa Maria Bambina di Morino Sua Eccellenza Monsignor Gerardo Antonazzo ha presieduto la celebrazione eucaristica durante la quale si è svolta la benedizione della nuova campana, dedicata ai 44 bambini di Morino morti nel terremoto del 1915. La Santa Messa è stata concelebrata da Don William De Cicco, prorettore del seminario diocesano, e dal parroco di Morino, Don Bernardo Maria Trelle.
In una Chiesa gremita di fedeli, alla presenza di istituzioni locali, associazioni e tanti bambini, il Vescovo Gerardo, prendendo spunto dalla prima lettura, nella quale il profeta Isaia riporta l’episodio della malattia e della guarigione del re Ezechia, ha ricordato come a volte anche ai cristiani credenti può capitare di vivere il tempo della propria esistenza in modo secolarizzato, come se Dio non ci fosse, come se gli eventi, gli appuntamenti della propria vita nulla avessero a che fare con la presenza di Dio. Pertanto Sua Eccellenza ha esortato i presenti a prendere come riferimento il re Ezechia, re buono e timorato di Dio, nella cui fede “resta la certezza che il tempo della vita è abitato da Dio” e “Dio dispone, come lui crede, del tempo della nostra vita”.
Il Vescovo ha poi posto l’accento sul valore del suono della campana per una comunità cristiana affermando: “Il suono della campana segnala il tempo di Dio”, “la campana segna il ritmo del tempo invitando i cristiani a riempire qualche segmento del proprio tempo all’incontro con il Signore”, perché la sua “voce” indica l’inizio di una celebrazione eucaristica, di una processione, di un evento sacro.
A conclusione della cerimonia, Don Bernardo, ringraziando Monsignor Antonazzo, le autorità civili e tutti i fedeli, accorsi numerosi per l’occasione, ha ricordato che la nuova campana andrà ad aggiungersi alle altre due, di dimensioni maggiori, già presenti sul campanile e ha auspicato che il suo suono possa richiamare sempre più fedeli a prendere parte alle varie celebrazioni e accrescerne la propria fede.
Mario e Angelo Tancredi
Foto: Benedetto Di Pietro