Lo scorso mercoledì 9 marzo, Sua Eccellenza Monsignor Gerardo Antonazzo, si è recato in visita presso il Pontificio Collegio Leoniano, in Anagni, dove ha presieduto la celebrazione eucaristica comunitaria del V mercoledì di Quaresima, accogliendo l’invito che la comunità educante del Seminario, per vivere con maggiore intensità spirituale i tempi forti dell’anno liturgico (Avvento e Quaresima), suole ciclicamente rivolgere a tutti i vescovi delle diocesi del Lazio che al Leoniano affidano i seminaristi delle loro chiese particolari in cammino verso la meta del sacerdozio.
Prestando maggiormente interesse al testo del libro del profeta Isaia (49, 8-15) che la liturgia della Parola del giorno proponeva alla Chiesa Universale, il Vescovo ha incentrato la sua omelia sul tema della conversione, elemento imprescindibile per un autentico percorso quaresimale di rinnovamento spirituale. Essa si realizza e si concretizza nell’uomo nella capacità di rivolgere a Dio uno sguardo nuovo e purificato – quello stesso che il profeta Isaia vuole tornare a vedere nel volto del popolo di Israele in esilio, allorché, conducendolo a fare memoria dell’amore e dei doni che Dio gli ha sempre elargito, lo incoraggia e lo esorta a rallegrarsi, perché risorgerà e rioccuperà l’eredità devastata (cfr. 49, 9). Attraverso questo purificato sguardo, nuovamente capace di Dio, il credente può riconoscere e scoprire il Signore come il suo consolatore, il solo che “fa uscire” e “fa venir fuori” dalle tenebre della schiavitù (morale ed esistenziale). Il transito al nuovo modo di guardare è segnalato, a livello testuale, da espressioni riconducibili, per la loro affinità semantica, alla categoria interpretativa detta dell’esodo e insistite appositamente dal Vescovo, anche a motivo della centralità programmatica che esse hanno avuto durante lo svolgimento del convegno ecclesiale di Firenze (ottobre 2015) e in merito alla realizzazione delle missioni quaresimali che il Santo Padre, in questo Anno Santo della Misericordia, ha fortemente desiderato si svolgessero in tutte diocesi del mondo. Consolazione di Dio e sua misericordia, unitamente allo sforzo personale di ogni credente, in generale, e, in particolare, del seminarista destinatario dell’omelia, devono essere centrali nel suo percorso di conversione a Dio.
Al termine della celebrazione, il Vescovo Gerardo si è fermato in seminario per condividere con la comunità il cibo della tavola; a conclusione della serata, come è solito in ogni sua visita al Leoniano, ha voluto restare per qualche momento con i suoi seminaristi, fino al congedo.
Andrea Pontone