Per una nuova catechesi post-Covid19
Nell’ambito della visita pastorale, giovedì 10 dicembre i catechisti dell’intera cona pastorale di Cassino e con loro alcune coppie di genitori di bambini e ragazzi della catechesi, hanno incontrato nella chiesa concattedrale il vescovo Gerardo Antonazzo per una riflessione sulla nuova catechesi che urge in questi tempi di Covid. Dopo la preghiera iniziale, Luigi Valente, dell’Ufficio Catechistico diocesano, ha portato il saluto di don Nello Crescenzi, impossibilitato a partecipare, ed ha tracciato un breve resoconto dell’attività catechistica di questo anno pastorale, profondamente trasformato dall’epidemia Covid e dalle restrizioni sanitarie. I primi cambiamenti da poco apportati nello stile e nella prassi della catechesi, concepita non più tanto per preparare ai Sacramenti quanto per formare alla vita cristiana, ha detto, sembrano essere stati bene accolti e questa è già una buona base di partenza.
E’ seguito l’intervento del Vescovo, il quale ha preso spunto dalle recenti Linee-guida dell’Ufficio Catechistico Nazionale, che propone piste da percorrere e spunti di riflessione per una conversione ecclesiale, ed ha affermato che cambia la catechesi a causa del Covid ma anche “grazie al Covid“. Ogni ferita della Storia, ha detto guidando il discernimento pastorale, può essere luogo di incontro con Dio che la trasforma in feritoia di luce. Siamo ai primi barlumi di un’aurora che annuncia la luce. Ha fatto notare come la catechesi che si continuava a fare da decenni, pur in buona fede, non dava risultati soddisfacenti, perché il mondo è cambiato, radicali processi di cambiamento hanno trasformato le famiglie, la cultura, l’educazione, la comunicazione… e i catechismi di cinquanta anni fa non sono più adatti. D’altronde, non sono i catechismi il fulcro della formazione cristiana, ma la celebrazione. L’attuale conversione ecclesiale, perché favorisca maggiore aderenza alla vita delle persone e maggior efficacia nell’azione catechistica, deve adattarsi ad ogni singola realtà territoriale ed umana, non più portando le famiglie nella catechesi, ma la catechesi nelle famiglie, ripartendo dalle e con le famiglie dalla messa domenicale. Il mistero si rivela nel rito, nella celebrazione liturgica, grande risorsa: per questo, nella nuova prospettiva, è consigliato iniziare non più dall’istruzione ma dalla celebrazione liturgica per passare poi alla fase di riflessione, approfondimento, istruzione. Una vera rivoluzione.
D’ora in poi deve esserci una Équipe di evangelizzatori composta da Sacerdoti, catechisti, genitori (primi catechisti dei figli), educatori AC, capi Scout, che prima della domenica si metta a scrutare la Parola della Domenica in una lectio divina per preparare la domenica. La fede, infatti, nasce dalla Parola, non dalla catechesi. Poi c’è la celebrazione domenicale, alla quale si invitano a partecipare le famiglie ognuna delle quali si riunirà a casa per riflettere e comprendere la Parola letta, aiutata da una apposita semplice ma efficace scheda preparata dall’équipe. E’ così che si sta cominciando a fare e così si deve continuare.
Vari gli interventi dei presenti, che hanno contribuito a chiarire e approfondire il tema. Al termine, la preghiera per la Visita Pastorale e la Benedizione del Vescovo. La rivoluzione è dunque iniziata purtroppo a causa del covid19, ora bisogna portarla avanti con fede e impegno a fare tutto il possibile.
Adriana Letta