Il Vescovo incontra la parrocchia di S. Domenico Abate di Sora – Dialogo in “prospettiva” sui pilastri della vita comunitaria.
Nella serata di venerdì 12 dicembre la parrocchia di San Domenico Abate di Sora ha incontrato il Vescovo, Sua Eccellenza Gerardo Antonazzo, il quale ha definito detto incontro come un “momento di ascolto”, richiamando le parole del Santo Padre, ha posto l’attenzione sulla figura del pastore e sul ruolo che il medesimo svolge come “GUIDA” del popolo di Dio, ritenendo che egli debba stare “AVANTI” per guidare, “IN MEZZO” per ascoltare e “DIETRO” per capire in che direzione si orienta il suo popolo.
Il Vescovo, ponendosi lui stesso dialetticamente “avanti” all’assemblea, ha precisato che i pilastri della vita su cui deve spendersi la comunità parrocchiale per essere pietra di Dio sono tre:
– La formazione dei laici, in modo tale da poter penetrare le ragioni della fede, infatti senza formazione il cristiano è, al di là delle sue inevitabili umane debolezze, ancor più esposto ai dubbi, alle incertezze, alla secolarizzazione di una società in cui la preponderanza dell’osservanza cattolica non è più certezza;
– La comunione, ovvero vivere la dimensione domestica della comunità/Chiesa, perché non v’è tempio della fede che non fondi le sue radici sulla famiglia quale mattone delle sentire cristiano più profondo, elemento costitutivo che anche nella chiesa primitiva è stato impastato al calore dei focolari domestici;
– La missione, ovvero uscire dalla Chiesa. La prima forma di missionarietà è rappresentata dall’ascolto delle persone lontane dalla Chiesa, con la consapevolezza che bisogna ascoltare fino a quando è richiesto. Il Vescovo, infatti, ha sostenuto che bisogna ascoltare in silenzio e con cuore aperto, concedendo al prossimo tutto il tempo necessario per raccontare le proprie ragioni senza interruzione alcuna, perché soltanto così chi vuole essere ascoltato a sua volta poi ascolterà in modo autentico, senza pensare a cosa non ha potuto dire perché interrotto.
A quel punto sua Eccellenza si è posto “nel mezzo” del dibattito ed, insieme a Don Felice Calò e Don Sante Bianchi, ha ascoltato le domande a lui rivolte dalle persone presenti all’incontro. Le tematiche condivise sono state molte e diverse, a partire dalla tematica dei “GENDER” correlata alla necessità di ribadire la formazione cristiana nell’ambito scolastico, fino alla inevitabile necessità del sostegno materiale all’azione missionaria della chiesa che, come detto in precedenza, è pilastro del suo agire.
Quindi a partire dallo sguardo “da dietro” sui quesiti e sul sentire dell’assemblea è stata dato evidenza di come il cristiano debba essere segno di contraddizione e non di contrasto all’interno di ogni contesto.
Le risposte offerte da Sua Eccellenza Gerardo Antonazzo, ma anche la modalità stessa dell’incontro, hanno messo in luce l’unico filo conduttore: il cristiano deve essere luce, nel suo essere missionario, lievito, nella comunione con i suo fratelli, e sale, in quanto formato al pieno comprendere del suo credere.
– Rita Balestrieri
– Foto di Rosalba Rosati