Cassino: la Parrocchia di S. Pietro Apostolo in pellegrinaggio parrocchiale giubilare verso la Porta Santa della Chiesa Madre
La comunità parrocchiale guidata dal Parroco Mons. Fortunato Tamburrini ha vissuto il “suo” Giubileo della Misericordia ritrovandosi, sabato 25 luglio, ai piedi della statua di Don Bosco nell’Oratorio. Di lì, dopo la preghiera di benedizione di inizio del “pellegrinaggio”, ci si è incamminati a piedi su un percorso non di strade cittadine e trafficate, bensì di strade più appartate, quasi montane, e immerse nel verde, via A. Pantoni, via Crocifisso, via Montecassino, via Pinchera, tali da consentire meglio non solo il passaggio fisico, ma soprattutto il percorso interiore di purificazione, di raccoglimento e di preghiera per impetrare da Dio la sua Misericordia e la capacità di diventare “misericordiosi come il Padre”. L’anno giubilare, infatti, “è un tempo speciale nel quale sperimentare l’amore misericordioso di Dio che sempre ci viene incontro, nonostante il limite dei nostri peccati”. Durante il cammino si è pregato e cantato, ma si è fatto anche silenzio, per preparare meglio l’anima all’evento giubilare, segno del desiderio di incontrare il volto misericordioso di Dio e al tempo stesso di fare esperienza di comunione fraterna. Forse all’inizio molti si chiedevano se ce l’avrebbero fatta, data l’aria calda e pesante che gravava su Cassino, ma incredibilmente tutti sono arrivati a completare senza troppa difficoltà il cammino previsto e altri si sono aggiunti strada facendo.
Arrivati nei pressi della Chiesa Madre, Chiesa giubilare di Cassino in cui è stata aperta la Porta Santa lo scorso 13 dicembre, si è scesi alle sorgenti del Gari, luogo particolarmente bello e significativo, perché ci si ferma, nel verde e nella frescura, sulla rotonda costruita sopra le sorgenti e mentre si prega e si fa memoria del Battesimo con la benedizione dell’acqua ed il rinnovo delle promesse battesimali, si sente lo scrosciare delle fresche acque sorgive, che riportano alla mente il battesimo di Gesù. Dopo tale momento toccante, terminato con l’aspersione dei pellegrini con l’acqua benedetta, ci si è portati davanti alla Porta Santa, dove il celebrante ha invocato la misericordia divina e si è levata la supplica penitenziale Misericordias Domini in aeternum cantabo. Il primo a varcare la Porta Santa è stato il Parroco, dopo aver toccato con devozione le croci degli stipiti ed essersi segnato con la croce. Così, dopo di lui, hanno fatto tutti gli altri, completando il rito con l’acqua santa appena entrati in chiesa.
Per tutti quelli che lo desideravano è stato possibile confessarsi (erano a disposizione Don Cristian e Don Crétien), poi alle 19,30, è iniziata la Celebrazione Eucaristica, presieduta da Don Fortunato e animata dalla Corale parrocchiale “S. Pietro Apostolo” diretta dal M° Sonia Miele. Nell’omelia, commentando le letture della liturgia e in particolare il Vangelo di Luca (9, 51-62) e la frase “Gesù prese la ferma decisione di mettersi in cammino verso Gerusalemme“, il celebrante ha rimarcato che non c’è sequela di Gesù senza la determinazione. Non basta il desiderio, la buona volontà, bisogna, come Gesù, accogliere la volontà del Padre in maniera libera e ferma. Per questo occorre non rimanere attaccati al passato, ma entrare nella logica della imprevedibilità, della fantasia di Dio e accoglierla come fa Gesù, che si fida della volontà salvifica del Padre. Cristo è il punto di riferimento, tutto il resto viene illuminato da lui.
Al termine della celebrazione, un gesto bellissimo di devozione è stato riservato alla Madre della Misericordia: Don Fortunato ha deposto, a nome di tutta la comunità, un fascio di fiori bianchi ai piedi della Madonna Assunta, tanto cara ai cassinati.
Adriana Letta