Cassino: la comunità parrocchiale di S. Angelo in Theodice a piedi verso la Chiesa Madre
Un’altra parrocchia di Cassino ha compiuto il suo Giubileo comunitario con partecipazione, con fede, con intensità. E’ la parrocchia di S. Giovanni Battista in S. Angelo in Theodice, guidata da Don Nello Crescenzi, che ha voluto fare le cose in grande, o meglio: ha voluto compiere un vero pellegrinaggio, recandosi a piedi da S. Angelo, frazione di Cassino, fino alla Chiesa Madre di Cassino, per varcare la Porta Santa e lucrare l’indulgenza giubilare.
Il nutrito gruppo, formato da persone di tutte le età, dai piccolissimi in carrozzina ai più maturi, si è radunato alle 15,30 sul sagrato della Chiesa di Sant’ Angelo e da lì, Parroco in testa, ha iniziato il cammino a piedi verso la Chiesa Madre, prediligendo, ove possibile, i più sicuri percorsi pedonali, che hanno reso ancora più intenso il raccoglimento e la preghiera da una parte, e lo stile comunitario con la gioia di stare insieme, dall’altra. Particolarmente bello e “agreste” il percorso seguito, nei pressi della Folcara dove sorge l’Università di Cassino e del Lazio meridionale, lungo la pista ciclabile (i luoghi dove un mese fa si sono svolti i campionati mondiali universitari di corsa campestre), e poi attraverso la villa comunale della città.
Arrivati nei pressi della Chiesa Madre, altro momento particolarmente suggestivo: nel punto, adiacente alla chiesa, dove sono le Sorgenti del Gari, in mezzo al verde e alle acque che sgorgano dal sottosuolo, Don Nello ha voluto che la comunità santangelese rinnovasse coralmente – in un luogo simbolico di acque – le promesse battesimali. Tutti insieme, a cerchio intorno alla Parola di Dio e al proprio pastore, hanno pregato e ricordato la grazia del Battesimo ricevuto, impegnandosi a mantenere le promesse del cristiano.
Poi si è entrati attraverso la Porta Santa della Misericordia, baciando con devozione la croce di marmo che è sullo stipite e attingendo, appena entrati, l’acqua santa. Preso posto nei banchi, si è ancora pregato coralmente secondo quanto è richiesto dal Giubileo e secondo le intenzioni del Santo Padre Francesco. Dopodiché spazio alle confessioni, grazie alla disponibilità di vari sacerdoti, fino alle 19,00, ora della S. Messa, che il viceparroco della Chiesa Madre ha voluto far presiedere a Don Nello.
Nell’omelia, breve ma intensa e significativa, il celebrante, rifacendosi alle letture liturgiche, ha indicato alla sua comunità con chiarezza due precisi impegni giubilari. Il primo è: ascoltare, cosa più importante che essere ascoltati; occorre ascoltare la Parola di Dio e gli altri, anzi: ascoltare più che parlare. Il secondo impegno è l’unità, la comunione, da costruire giorno dopo giorno in famiglia, nella comunità civile e in quella parrocchiale, perché “un regno diviso in se stesso non può reggere”. Questi due impegni – ha concluso – sarebbero “da scrivere a caratteri cubitali sulla facciata della nostra parrocchia“!
Adriana Letta