Educare alla relazione: la reciprocità delle differenze
Le lezioni della Scuola diocesana di Formazione Teologica “S. Tommaso d’Aquino” sono già cominciate nelle due sedi di Sora e Cassino, ma l’inaugurazione ufficiale dell’anno accademico, con la lezione magistrale di un docente esterno e con la Scuola al completo, è avvenuta venerdì 28 ottobre a Roccasecca scalo, presso la chiesa di S. Maria Assunta. Ospite e relatore Don Andrea Lonardo, Direttore dell’Ufficio Catechistico della Diocesi di Roma.
In coerenza con il tema portante dell’anno pastorale diocesano da poco cominciato, si è parlato di: “Educare alla relazione: la reciprocità delle differenze“. Tema quanto mai importante e complesso, che deve poter inquadrare e dare il la a tutto l’agire pastorale che verrà sviluppato in questo anno e che certamente andrà ripreso e continuato in maniera sempre più approfondita e migliorata nei prossimi anni pastorali. E’ quanto raccomanda ed auspica il Vescovo Mons. Gerardo Antonazzo, che ha porto il saluto al relatore ed ha introdotto i lavori della serata. Il Direttore della Scuola, Don Aniello Crescenzi, ha a sua volta ringraziato Don Andrea Lonardi e lo ha presentato all’assemblea.
Prendendo la parola, il relatore ha tracciato un quadro generale della società di oggi, dopo il fallimento dei maestri, da W. Reich a Marcuse, delle precedenti generazioni che nel dopoguerra hanno predicato la necessità di “liberare” le persone, togliere le costrizioni culturali, le norme, i freni ed hanno segnato in forma marxista un’epoca. Da una parte hanno vinto, perché è entrato nella mentalità comune il bisogno di un amore “libero”, ma dall’altra non pare affatto che oggi un giovane o una donna siano più felici di 50 anni fa: vuol dire che quei maestri hanno in verità fallito.
Questo ha portato, di fatto, ad una situazione ecclesiale di paralisi. Non sapendo cosa dire, la Chiesa tace. E questo non è educativo. Bellissima l’intuizione di Papa Francesco nella sua Amoris Laetitia: non si tratta ora di ridire la dottrina della Chiesa, ma di conquistare il cuore delle persone alla sua bellezza. Riprendere uno slancio positivo, liberarsi dalla paura della sessualità (oggi domina la paura delle malattie, dei figli…), perché l’amore è letizia! I genitori oggi non sanno cosa dire, ma bisogna dire una parola “grande” dell’amore. Come dice il Papa, l’amore è la cosa più interessante della vita, ma è un mistero, per cui non basta la scienza per conoscerlo.
Occorre mettersi in relazione. La relazione, ha sottolineato Lonardi, non è superflua, ma costitutiva e indispensabile, l’esigenza della relazione è la nostra esigenza. Di qui Don Andrea è passato ad illustrarne tutti i vari aspetti, riguardanti il piacere (questo appartiene alla creazione, e nel disegno di Dio, il piacere e l’amore vanno insieme), e poi la sessualità, la bellezza, la famiglia… Insufficiente il tempo per approfondire ogni aspetto, ma la relazione integrale di Don Lonardi (che al momento ha distribuito solo uno schema), sarà presto pubblicata sul sito della Diocesi e a disposizione di tutti. Ed è sicuro che si tratta di un discorso denso e ricco, da studiare e meditare per poter affrontare una pastorale incentrata proprio sull’amore, la coppia e la famiglia.
Un interessante dibattito si è sviluppato al termine della relazione, innescato dalle domande poste da alcuni presenti, a cui con precisione e coerenza ha risposto Don Andrea Lonardi, che davvero con la sua preparazione, il suo entusiasmo e la lucidità delle sue analisi ha certamente lasciato il segno nell’uditorio.
Adriana Letta
Foto: Antonella D’Amata