Sabato 27 dicembre è stata la giornata che ha visto protagoniste le confraternite, riunite intorno alla sacra immagine della Madonna di Canneto. Le confraternite diocesane, infatti, operano da sempre nel territorio, in sinergia con le gerarchie ecclesiastiche e al servizio delle comunità parrocchiali.
In particolare, la Confraternita della Madonna dei Fiori, nata da pochi anni e dedicata a Maria, si fonda su tre espressioni verbali che racchiudono il significato autentico della dedica a Maria: io sono, mi ricordo, io veglio. Maria, madre di Dio e madre nostra, è il sole che incendia l’anima di coloro i quali, come San Giovanni Paolo, si affidano interamente a Lei; Maria è la madre premurosa che non dimentica i propri figli quando la vita sembra “una corolla di tenebre”; Maria veglia sulla vita degli uomini con la preghiera e con l’esempio di donna umile e virtuosa.
In tal senso si colloca la preghiera della Confraternita innalzata più volte alla Madonna di Canneto nel corso dell’intera giornata: “O Gesù che hai detto: “Dove due o più sono radunati nel mio nome, io sono in mezzo a loro”. Sii fra noi che ci sforziamo di essere uniti nel tuo Amore in questa comunità parrocchiale e nella nostra Confraternita. Aiutaci ad essere sempre un cuor solo e un’anima sola, condividendo gioie e dolori, avendo una cura particolare per gli ammalati, gli anziani, i soli e i bisognosi. Donaci il coraggio e l’umiltà di perdonare sempre, di andare incontro a chi si vorrebbe allontanare da noi, di mettere in risalto il molto che ci unisce e non il poco che ci divide. Ispiraci sempre nuova fiducia e slancio per non scoraggiarci di fronte ai fallimenti, alle debolezze e alla ingratitudini degli uomini. Fa che la nostra parrocchia e la nostra Confraternita siano davvero una famiglia, dove ognuno si sforza di comprendere, perdonare, aiutare, condividere; dove l’unica legge che ci lega e che ci fa essere veri tuoi seguaci, sia l’amore scambievole”.
Alle ore 15.30, la breve processione, con la partecipazione della storica Confraternita isolana del Santissimo Crocifisso, per le strade del quartiere San Carlo, è stata il segno tangibile di un’appartenenza comune alla fede in Cristo e di un impegno che si rinnova in favore delle persone più bisognose del territorio.
Carlo Giovannone