Ad Aquino, i giovani Ac festeggiano l’inizio del loro anno associativo
Saper essere unici. È stato questo il tema dominante della festa di inizio dell’anno associativo dei giovani dell’Azione cattolica diocesana, domenica 11 novembre, ad Aquino. Come ogni anno in questo periodo il settore giovani si ritrova per una giornata di amicizia, convivialità ma anche di riflessione.
I giovani, nella mattinata, hanno partecipato alla Santa Messa della comunità nella parrocchia di Aquino presieduta dal parroco don Tommaso Del Sorbo, il quale ha ricordato l’importanza di questo anno per i giovani con il Sinodo a loro dedicato. La giornata è proseguita nel pomeriggio in oratorio. In un clima di serenità, i ragazzi delle diverse parrocchie hanno avuto modo di salutarsi e rivedersi dopo le attività estive e altri appuntamenti associativi che li vedono impegnati nel servizio educativo.
In ogni occasione di incontro non mancano momenti di riflessione, infatti l’obiettivo/tema della giornata è stato riscoprire l’importanza dell’unicità. Attraverso delle attività a tema i giovani sono stati stimolati a confrontarsi sulla facilità/difficoltà dell’essere in serie e al contrario dell’essere originali. Sono capaci i giovani oggi di lasciare un’impronta, la propria, nei vari ambiti che vivono nel quotidiano? Quali sono le difficoltà e quale l’impegno?
Don Nello, assistente unitario di Ac, ha guidato un momento di preghiera riportando l’esempio di Zaccheo (Luca 19,1-10), un uomo piccolo di statura in mezzo alla folla, creativo e curioso che non si accontenta e sale sul sicomoro per vedere Gesù. Siamo unici e originali perché abbiamo la possibilità e la responsabilità di vivere in modo da costruirci con le nostre mani, dare vita a qualcosa di qualitativamente nuovo. Ciò implica non seguire le masse o le mode, non voler lasciare un’ impronta solo per raggiungere l’apice, la grandezza e il successo rispetto agli altri e alle nostre aspettative, ma soprattutto, come Zaccheo, di fare del proprio limite e delle diversità (..poiché era piccolo di statura), la propria opportunità. Solo così ciò che avremo sarà unico, irripetibile: Dio non ci ha fatti in serie ma ci ha creati uno per uno.
Martina Petrilli