Intervista a Don Salvatore Papiro

Domenica 24 settembre i ragazzi del corso di catechismo per la Cresima della Chiesa Madre di Cassino hanno trascorso una giornata di incontro organizzata dalla parrocchia, insieme ai genitori e alle catechiste, in preparazione al giorno ormai vicino del Sacramento della Confermazione. Abbiamo chiesto al Parroco, Don Salvatore Papiro, di raccontarci e spiegarci l’iniziativa, una sorta di Laboratorio per la famiglia.

Don Salvatore, come si è svolta la giornata di ritiro?

Abbiamo voluto rispondere alla sollecitazione del nostro Pastore, il Vescovo mons. Gerardo Antonazzo, di coinvolgere il più possibile le famiglie e i genitori dei ragazzi della catechesi. Così abbiamo organizzato questa giornata di ritiro invitando anche i genitori. Essi hanno risposto con interesse e sono venuti, alcuni fin dalla mattina, altri nel pomeriggio ed erano circa la metà del totale. La giornata è iniziata con la Messa in chiesa alle 8.30, dopo di che con le auto dei genitori, ragazzi e catechisti si sono recati alla Casa della Carità, che avrebbe ospitato l’iniziativa. Lì i ragazzi, guidati da catechisti, aiuto-catechisti e da Suor Ermanna che presta il suo servizio nella Casa della Carità, hanno iniziato un’attività sul tema della Cresima, lavorando a comporre dei cartelloni sui “Doni e Frutti dello Spirito”: riflessione e manualità. Dopo le 12.30, si è iniziato a preparare il pranzo ed è stato molto bello vedere i genitori collaborare a preparare le vivande e la tavola, per stare tutti insieme. Sono andato anch’io a partecipare ed è stato un momento conviviale di comunità davvero costruttivo. Nel pomeriggio, altro momento particolarmente intenso è stato quando Don Nello, da noi invitato e gentilmente resosi disponibile, ha tenuto una piccola lectio divina sulla Pentecoste. A conclusione abbiamo tutti insieme letto la Lettera delle famiglie che si trova nella Lettera Pastorale del Vescovo. E’ stato molto bello, c’era molto interesse e coinvolgimento. Nel pomeriggio poi ci sono stati anche momenti di divertimento, merenda, caccia al tesoro, gelato… fin verso le 17,30. Un’esperienza certamente da ripetere.

– Ci sono stati commenti da parte dei genitori?

Sì, alcuni hanno scritto commenti entusiastici. Eccone qualcuno: “Bellissima compagnia, un forte abbraccio”; “Bellissima esperienza, dobbiamo organizzare altre giornate; grazie a tutti!”; “Grazie di tutto, per l’accoglienza, la gioia, la pazienza che avete con i nostri figli, è stata una splendida giornata!”; “Ci avete dato una carica esplosiva, grazie a voi tutti per aver trascorso insieme a noi una giornata fantastica”. Suor Ermanna, che ha fatto gli onori di casa, anche lei ha ringraziato: “Grazie ai ragazzi presenti, grazie alle mamme che hanno collaborato con noi, grazie anche ai papà”.

– Dunque un esperimento riuscito e da ripetere!

Sì, certamente. Ci stiamo attivando per studiare e mettere a punto un progetto che prevede incontri destinati anche agli altri gruppi di catechesi per la Prima Comunione oltre che per la Cresima: saranno incontri per genitori, a volte con i figli a volte senza. Stiamo definendo varie opzioni, partendo dalle tracce date dal Vescovo e adattandole alla nostra realtà parrocchiale. Sono i primi tentativi, bisogna cominciare a piccoli passi, ma bisogna assolutamente cominciare.

– Come è la situazione nella parrocchia?

Oggi la famiglia vive momenti difficili dappertutto, è scarsa la sensibilità per queste cose, ci sono difficoltà, forme di disagio. A volte si parla ma non ascoltano: che sia un problema di linguaggio? quali linguaggi usare? Bisogna interrogarsi. Oggi non possiamo dare per scontato nulla, la vita cristiana non si conosce molto e non si impara più in famiglia. Dunque è urgente mettersi all’opera. Non so fino a che punto possiamo lavorare in maniera organica e sistematica, questi, ripeto, sono i primi tentativi, ma certamente ci saranno in parrocchia anche altre iniziative del genere che abbiamo pensato di fare. Il mio timore è che rimanga una cosa superficiale.

– La catechesi, così come è strutturata oggi, è sufficiente ed efficace?

Secondo me, aver stabilito l’itinerario della fede dalla II elementare alla II media è già positivo, perché così i ragazzi vengono per sei anni. Certo, c’è il rischio che dopo la Prima Comunione non vengano più. La preparazione per la Cresima bisogna dire che dura tre anni. La risposta dipende dalla situazione familiare di ogni ragazzo. In generale la situazione è difficile e problematica, spesso ci troviamo a scontrarci con un muro, perciò è importante cominciare subito a fare qualcosa perché la situazione non degradi, poi via via si può pensare ad altri tipi di strategie per “aggiustare il tiro”. Molte volte  viene da chiedere: dove sono i genitori? o non ci sono proprio, o lavorano e non hanno tempo, fatto sta che raramente si vedono con i figli, questo fa pensare.

– Ma nonostante tutto, si va avanti?

Certo. Noi abbiamo fatto questo progetto per coinvolgere i genitori nell’educazione cristiana e umana dei ragazzi attraverso incontri tutti insieme, altri senza i ragazzi, incontri tenuti dal Parroco e/o dalle catechiste. Quale sarà la risposta è un grande punto interrogativo. Noi abbiamo preparato del materiale, ma lavoriamo un po’ nel buio. Abbiamo stabilito – e insistiamo molto su questo – che la seconda domenica del mese tutti i ragazzi di tutti i gruppi animano la Messa, per garantire che almeno una volta al mese partecipino tutti, perché solo partecipando attivamente ci si sente parte della comunità parrocchiale. Bisogna andare avanti!

– Grazie, Don Salvatore, auguri perché queste iniziative diano ottimi risultati!

Grazie a te.

Adriana Letta

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