Solennità dell’Immacolata Concezione
L’Immacolata Concezione non è un titolo onorifico dato alla Madonna in ambiente romantico, come pensano molti scrittori anche ecclesiastici oggi, storicizzando così il dogma e togliendogli tutto il valore di fede perenne che ha. Certo con fatica la Chiesa è arrivata a riconoscere questa verità ma ogni verità di fede ha avuto il suo iter molto spesso travagliato, basti pensare al dogma della divinità di Cristo, proclamata nel Concilio di Nicea (325 d.C.). che ebbe subito come fiero avversario per più di un secolo il sacerdote Ario e l’arianesimo.
Lo stesso dicasi per il dogma della Maternità divina di Maria (451 d.C.) che ebbe come oppositore nientemeno che Nestorio, il Vescovo legittimo di Costantinopoli, la più grande sede cattolica dopo Roma nel primo millennio. Ma forse è proprio per questa difficoltà incontrata sul piano umano che la fede si è purificata ed diventata più salda nella comprensione di se stessa da parte dei credenti e soprattutto dei sacri pastori, deputati a discernere il vero significato della Rivelazione.
Il dogma dell’Immacolata Concezione, com’è noto, fu proclamato dal Papa Pio IX con la pubblicazione dell’enciclica Ineffabilis Deus l’8 dicembre 1854. Il Papa veniva dalla grande sofferenza dell’esilio patito a Gaeta per la proclamazione atea e repubblicana sul suolo romano del famoso trio Mazzini, Armellini e Saffi (1849-50).
A Gaeta durante l’esilio, Pio IX maturò l’idea già accarezzata da altri Papi, di portare a termine la proclamazione di questa verità di fede. L’apparizione della Santa Vergine a Lourdes nella povera grotta di Massabielle a Santa Bernadette Soubirous, ignorante del tutto del dogma, confermò dal cielo l’intuizione papale, perché la Vergine rivelò la sua identità con le stesse parole del dogma proclamato pochi anni prima dal Pontefice: Io sono l’Immacolata Concezione.
Perché è così importante per la fede, e quindi per la salvezza, il dogma dell’Immacolata? La Madonna è la base della fede e della Salvezza. La sua creazione immacolata è in vista dei meriti di Cristo ci spiega il Pontefice Beato Pio IX. Ciò vuol dire che senza l’Immacolata non ci sarebbero neppure i meriti di Cristo, non ci sarebbe Cristo e la salvezza non potrebbe essere offerta all’umanità. Dunque la gloria infinita di Cristo, la sua incarnazione, la sua umanità che ci fa salvi perché ci associa misteriosamente a Dio Onnipotente, è frutto del grembo di Maria.
Nell’antichità, soprattutto nella società greco-romana ma anche ebraica ed in genere medio orientale, non si dava molta importanza alla donna. La si considerava solo uno strumento per far figli ed i suoi diritti non erano riconosciuti come pari a quelli dell’uomo. Anche nella sacra Scrittura si concedeva il ripudio solo all’uomo che desiderava lasciare la moglie ma non il contrario.
Oggi è dimostrata da un punto di vista biologico e anche psicologico, la piena partecipazione e volontarietà della donna nel processo generativo, l’insostituibile apporto materno alla nascita e alla crescita del bambino sin dai primi istanti di vita intrauterina del feto. Senza dubbio dunque la donna è l’agente principale della nascita del bambino, se non altro per la lunghezza della gestazione dove ogni istante della vita del bimbo dipende dalla vita della madre e per la difficoltà del travaglio.
Per realizzare dunque il prodigio del Figlio di Dio fatto uomo, Dio non poteva che scegliere una donna perfetta, matrice di tutte le perfezioni umane da trasmettere al Figlio di Dio. Ecco così la realtà dell’Immacolata Concezione, degna ed unica tra le donne, Madre del Figlio di Dio, partecipe della natura umana del Figlio.
Il racconto della Genesi della prima lettura ci dice la condizione universale dell’uomo sotto il peccato. I figli di Adamo partecipano della triste eredità del loro progenitore. La Madonna è l’unica a non ereditare la colpa originale per manifestare tutto il piano divino di salvezza. La salvezza viene dai Giudei, dirà Gesù alla Samaritana (Gv 4, 22), ed, infatti, è proprio la Santa Vergine, donna giudea, portabandiera del più alto e nobile giudaismo, verginale e santo, a generare Cristo, la Salvezza.
Maria è la Nuova Eva, come dicono i Santi Padri della Chiesa. Con la sua natura “rinnovata” dalla Grazia, cioè Immacolata, ha trovato grazia presso Dio. Dio non può compiacersi di nessun’altra creatura se non di Lei. Ha fatto questo apposta perché solo da una creatura santissima poteva nascere Colui che è l’uomo-Dio.
Dunque la Madonna è ora necessaria per la nostra salvezza perché in Lei si costituisce il mistero della Redenzione. L’esser Madre di Dio le dà un diritto perenne sul cuore del Figlio come per ogni mamma naturale è scontata l’obbedienza e la sottomissione dei figli.
Da questo deriva per noi un doppio vantaggio dall’aver l’Immacolata: la possibilità di ricevere da Lei il dono della Grazia di Cristo ed insieme, perché parte integrante della stirpe umana, l’aiuto, l’accompagnamento, l’intercessione presso Dio per farci divenire santi ed immacolati al suo cospetto nella carità.
La Madonna, Causa Salutis per Sant’Ireneo di Lione, è anche Causa dei Santi, Madre dei Santi. Se in Lei é tutta la salvezza, in Lei vi è anche il principio della nostra particolare salvezza. Non resta che approfittarne e ricorrere a Lei. Rimettiamoci completamente all’Immacolata: sarà la nostra scala per il Paradiso!
P. Luca M. Genovese
Fonte: Settimanale di P. Pio