Senza spettacoli, ma con la fede in festa
La festa in onore di Sant’ Antonio da Padova, nella parrocchia San Lorenzo M. in Isola del Liri è partita da lontano, non solo perché la devozione al Santo si perde nella notte dei tempi e ed è ricca di ricordi e di racconti, ma soprattutto perché si è giunti al 13 giugno con una lunga preparazione.
Per 13 settimane a partire dal 13 marzo ogni martedì si è celebrato e pregato nella chiesa che porta il suo nome, ripercorrendo le tappe della sua vita e della sua fede con gli occhi puntati al Santo che, lasciata la sua nicchia sull’altare, si è fatto più vicino al popolo. Lo stesso antico rito della vestizione del saio al Santo e della vestina al Bambinello, dono ogni anno da parte di una famiglia o persona devota, è stato come sempre momento di forte emozione e segno di fede profonda.
Il Triduo di preparazione ha unito celebrazione e catechesi per entrare più addentro al Mistero eucaristico con le parole ed i gesti del Santo. Si è giunti così al giorno della festa, che come segni esteriori ha avuto solo qualche luminaria davanti la chiesa, gli altarini lungo la strada con le catenelle di carta e la distribuzione del pane benedetto. Non c’è stata fiera, non c’erano bancarelle, né spettacoli o cantanti, solo il suono festoso delle campane a riempire l’aria, la Banda ad accompagnare la processione serale e le melodie dell’organo, suonato dal giovane Matteo ad ogni celebrazione.
La chiesa si è riempita di gente fin dalla prima Messa del mattino e poi ancora nelle successive celebrazioni e la sera in processione tantissimi i fedeli di ogni età. Alle tradizioni mai rinnegate si sono aggiunte novità significative, dal libretto della Piccola Collana parrocchiale “A casa dei Santi – Antonio di Padova” andato letteralmente a ruba, alla cotta del parroco fatta indossare al Santo per mettere in rilievo che Antonio era un sacerdote. Incisive poi le omelie di don Alfredo Di Stefano, tutte incentrate sui simboli legati al Santo, dal libro del Vangelo al giglio profumato, dal pane benedetto al piccolo Gesù.
Se la presenza di una giovane donna tra i “portatori” della statua ha suscitato sorpresa ed ammirazione, altrettanta emozione è scaturita, a conclusione della festa, dal breve concerto dell’organista Anna Maria Pasquarelli.
Luciana Costantini
