Marina Casini a Cassino per celebrare la 41ª Giornata per la Vita
La presidente del Movimento per la Vita italiano interverrà, domenica 3 marzo, alle ore 16.30, presso la Parrocchia San Pietro Apostolo, al convegno promosso dall’Ufficio Diocesano per la Pastorale della Famiglia in collaborazione con il Movimento per la Vita di Cassino.
La Giornata per la Vita è stata istituita dalla Conferenza Episcopale Italiana nel 1978 all’indomani dell’approvazione della legge che ha permesso l’aborto in Italia. Nella prima domenica di febbraio di ciascun anno, la Chiesa italiana sollecita tutte le comunità parrocchiali ed ogni fedele a fermarsi a riflettere sul valore della vita umana concepita.
All’iniziativa diocesana parteciperà anche il vescovo Gerardo Antonazzo che introdurrà i lavori soffermandosi sul tema del messaggio scelto per il 2019 dal Consiglio Episcopale Permanente: “È vita, è futuro”. A seguire, attesissimo, l’intervento della presidente Casini che è anche docente di Bioetica presso l’Università Cattolica del Sacro Cuore di Roma e un breve momento di dibattito.
L’appuntamento si concluderà con una Messa, prevista alle 18:30, presieduta da monsignor Antonazzo.
*Nota sulla relatrice:
Marina Casini è stata eletta presidente del Movimento per la vita italiano il 17 marzo scorso. Nata nel 1966, giurista e bioeticista, figlia del fondatore del Movimento per la vita Carlo Casini, è docente all’Istituto di Bioetica e Medicalhumanities dell’Università Cattolica di Roma e autrice di un gran numero di pubblicazioni su bioetica, diritti umani, obiezione di coscienza, famiglia, inizio e fine vita. Vicepresidente uscente del Movimento per la vita e, al suo interno, membro della Commissione di biodiritto, è tra i protagonisti dell’iniziativa nei Paesi e nelle istituzioni della Ue per il riconoscimento giuridico dell’embrione umano, e si è battuta perché «la cultura europea si alzi in piedi a rendere testimonianza che davvero ogni figlio, fin dal concepimento, è Uno di noi», facendo di questa convinzione un «essenziale strumento di prevenzione dell’aborto e di dialogo con tutta la società». Si è spesa con passione per denunciare l’influsso di «una cultura aggressiva che in nome dell’autodeterminazione si appropria dei più elementari diritti umani e cerca di stravolgerli». Sposata con Michele Bandini, docente di filologia classica all’Università della Basilicata, è madre di Giovanni, 20 anni.