Nella Casa Circondariale di Cassino i figli dei detenuti hanno pranzato e festeggiato l’arrivo della Befana con papà
Ebbene sì, la Befana è arrivata anche per i bambini dei detenuti della Casa Circondariale di Cassino, grazie alla Direzione dell’Istituto, alla Caritas diocesana sezione Cassino, che ha approntato tutti i regali, grazie all’Istituto Alberghiero di Cassino, al MAST Officina delle Arti, ai Lions Club Cassino e alla buona volontà di molte persone. Così giovedì 10 gennaio, per la “Befana con paà”, il salone delle riunioni si è trasformato in un ristorante perché alle 13.00 è stato servito un buon pranzetto preparato dall’Istituto Alberghiero cittadino, basato su un menu, manco a dirlo, rispondente ai gusti dei bambini, per i detenuti padri di minori che ne hanno fatto richiesta e per le loro famiglie. A servire ai tavoli, i detenuti che frequentano la classe quinta dell’Alberghiero, guidati impeccabilmente dal prof. Nicandro Pirolli. Circa cento persone sedevano ai tavoli ed era facile percepire in sala un’atmosfera di gioiosa allegria e vitalità. C’erano infatti bambini di tutte le età, dai piccoli di due mesi fino ai ragazzi adolescenti. Le famiglie, così riunite, facevano sentire il calore familiare, la migliore medicina per ritornare, anche dopo errori gravi, ai veri valori della vita.
Al tavolo delle autorità erano seduti il Direttore, dott.ssa Irma Civitareale, le vicedirettrici, la Direttrice della Caritas Cassino, M. Rosaria Lauro, i rappresentanti dell’Area Giuridico-pedagogica, il comandante degli agenti penitenziari, il vicepreside dell’Istituto Alberghiero, i rappresentanti dell’associazione VdS che sono stati istruttori del Corso di arte presepiale in carcere, il rappresentante Lions Club. Nel senso della lunghezza del salone erano state sistemate quattro lunghe tavolate dove sedevano le famiglie dei detenuti e i volontari. Sullo sfondo, un alto albero di Natale e, vicino, i bei presepi realizzati dai detenuti, che in precedenza sono rimasti esposti prima nell’atrio dell’ospedale Santa Scolastica di Cassino e poi nella Chiesa Concattedrale.
Al termine del pranzo, un momento di animazione adatto ai bambini è stato offerto non solo da Sara, che ha distribuito palloncini di tutte le forme più fantasiose, lavorandoli velocemente con le sue mani, ma da alcuni detenuti che frequentano il laboratorio teatrale curato dal MAST Officina delle Arti, in particolare dalla bravissima Paola Iacobone, che li ha preparati a raccontare delle fiabe classiche con brio e simpatia, servendosi di semplici e poveri mezzi, come un cappellino sulla testa o orecchie dei vari animali personaggi delle favole che andavano raccontando. Piccoli mezzi che hanno saputo suscitare ilarità e divertimento.
Poi sono stati presentati i nove presepi realizzati in carcere ed i loro autori, che hanno ricevuto i complimenti e gli applausi dei loro maestri e di tutti i presenti.
E finalmente, dopo il dolce finale, il momento tanto atteso: l’arrivo della Befana. Con la sua caratteristica figura e con la sua umanità e simpatia, la Befana, magistralmente interpretata ancora una volta da Gaetano Franzese, è entrata distribuendo in abbondanza caramelle, tirate fuori dal suo sacco rosso ed ha conquistato subito piccoli e grandi. Dopodiché, il rito dei regali: aiutata dalle ragazze del Servizio Civile in Caritas, la Befana ha chiamato per nome uno alla volta i bambini ed i ragazzi e consegnato loro il pacchetto personale. Nel far questo era seguita con trepidazione dagli occhi di molti piccoli, desiderosi, ansiosi, a tratta anche preoccupati (quelli estratti tra gli ultimi) e la gioia si è diffusa largamente. Con furia hanno aperto i regali, tanto ben confezionati, e gli occhi brillavano. Gioie di domestica semplicità e vivezza, che ogni bambino dovrebbe avere nel suo zainetto di esperienze e ricordi per poter diventare una persona equilibrata, senza sentirsi escluso da momenti come questo, che restano indelebili nella memoria profonda.
E’ questo, d’altronde, lo scopo della Befana con papà e di tali iniziative: tutelare i diritti dei figli di detenuti e sensibilizzare la società in tale senso, contribuendo a consolidare una nuova cultura di inclusione, che non emargini questi bambini solo perché figli di detenuti; favorire i rapporti familiari e genitoriali, che fanno bene ai figli ma anche ai padri, che proprio da questi ricevono impulso a riprendere in mano la propria vita in positivo e ricostruirla su valori positivi, a cominciare dalla famiglia. Un piccolino che si addormenta fiducioso in braccio al papà suscita una indicibile tenerezza, accompagnata ad un nuovo senso di responsabilità, di calore e di gioia del cuore.
Ben vengano, dunque, le iniziative “con papà”: a scuola con papà, a pranzo con papà, la partita con papà e spettacoli teatrali e di burattini e, naturalmente, la Befana con papà, che la Casa Circondariale di Cassino organizza ogni anno con la Caritas e con associazioni varie. Non possono che far bene a tutti.
Adriana Letta