L’antichissimo canto “Ave Maris Stella” anche quest’anno ha aperto i solenni festeggiamenti della Vergine Bruna di Canneto.
Alla vigilia della solennità dell’Assunzione di Maria Santissima in cielo la statua della Madonna Bianca custodita nella chiesa di Santo Stefano in Settefrati, è stata “Calata” dalla sua nicchia ordinaria attraverso l’argano, uno strumento simile ad un ascensore, azionato per mezzo di un manovella mossa a mano: l’intera funzione viene racchiusa all’interno della recitazione dei vespri in latino, preceduti da un rosario.
La discesa della Madonna, come accennato in precedenza, viene accompagnata con il canto dedicato a Maria Stella del Mar.
Al termine dell’evento don Antonio Molle ha voluto condividere con l’assemblea alcune notizie interessantissime, apprese durante la Peregrinatio, sull’identità dell’antico Santuario.
L’unico elemento che riannoda il culto del presente con il passato sembrerebbe possa essere solamente il canto “Ave Maris Stella”, composto dall’Abate dell’abazia di San Vincenzo al Volturno Ambrogio Autperto circa 2 secoli prima dell’anno mille.
Il rettore dell’ormai Basilica Pontificia Minore ha infine esortato tutti quanti a partecipare al grandioso evento, una festa nella festa per glorificare ancor più la Mamma Celeste.
Erano presenti all’evento il signor Sindaco, Ing. Riccardo Frattaroli, la corale di Santo Stefano Protomartire guidata dall’organista Lucrezia Cardelli e la Confraternita Santa Maria Delle Grazie, custode del culto alla Madonna di Canneto.
– Mario Fraioli
– Foto di Simone Buzzeo