La festa patronale è il compleanno della fede di una comunità
Lunedì 24 agosto, la comunità parrocchiale di San Bartolomeo Apostolo in Cassino ha festeggiato il suo Patrono. Nel pomeriggio, nella bella chiesa a lui dedicata, una solenne Celebrazione Eucaristica è stata presieduta dal Vescovo diocesano Mons. Gerardo Antonazzo, concelebrata da Parroco e viceparroco, e da Don William Di Cicco in qualità di cerimoniere, animata dal coro parrocchiale, alla presenza di molti fedeli e dell’Amministrazione Comunale con il Sindaco di Cassino. Nell’omelia il Vescovo ha spiegato la figura di Bartolomeo, di cui parlava il brano evangelico di Giovanni (1, 45-51), unico evangelista a chiamarlo Natanaèle. Come diceva la Colletta iniziale “Confermaci nella fede, o Padre”, ha osservato il celebrante, è una storia di fede e quindi sempre in movimento, in crescita, qualcosa di vivo. La festa patronale, ha ancora aggiunto, è come il compleanno della fede di una comunità, quindi deve segnare un anno in più nella fede, una avvenuta crescita. La nostra fede, infatti, non è mai un traguardo raggiunto, ma una meta verso cui vogliamo camminare. Di questo apostolo, martire e testimone, Giovanni fa un racconto che si può definire in quattro punti. Il primo è l’annuncio, tappa fondamentale, perché solo se qualcuno annuncerà, altri crederanno. Per ognuno di noi la fede è partita da un annuncio. Nel caso di Bartolomeo-Natanaèle è Filippo ad annunciare di aver trovato Gesù, il Messia. Come sarebbe bello se anche noi, nella processione che faremo tra poco, ha detto Antonazzo, annunciassimo davvero di aver trovato Gesù, come lo scrittore André Frossard che raccontò la storia della sua conversione nel libro “Dio esiste. Io l’ho incontrato”. Perché Gesù non è una teoria, ma una persona. Il secondo punto è la reazione di Natanaèle che, scettico, obietta: «Da Nàzaret può venire qualcosa di buono?». Spesso all’annuncio la reazione è negativa, di diffidenza e sospetto. Ma Filippo rispose: «Vieni e vedi». E’ il terzo passaggio; anche noi dovremmo poter mostrare un volto esemplare di accoglienza, stile e qualità dello stare insieme, come è bello vivere da cristiani. Quarto passo: Bartolomeo segue Filippo e incontra Gesù, che lo anticipa e sorprende, senza rimproverarlo, ma dicendo di lui: «Ecco davvero un Israelita in cui non c’è falsità» e mostrandogli di conoscerlo molto bene. Lì Bartolomeo crolla e dichiara: «Rabbì, tu sei il Figlio di Dio!», nasce la sua fede. La risposta di Gesù «Vedrai cose più grandi di queste!» dimostra che la fede ha sempre bisogno di crescere. Perciò, concludendo, il Vescovo ha augurato ai presenti che “il compleanno di fede di questa comunità possa davvero segnare un passo avanti nella vita cristiana”.
La Messa è proseguita nel raccoglimento ma con un piccolo fuoriprogramma: durante la Consacrazione una candida colomba, entrata chissà come, è venuta a posarsi proprio davanti all’altare, poi è subito volata via compostamente. Che il parroco sappia parlare agli animali? ha commentato al termine il Vescovo. Dopo la benedizione solenne, si è dato inizio alla processione. La Banda musicale, la Croce con i ministranti, il Vescovo con i Sacerdoti, la statua di San Bartolomeo, i rappresentanti del Comune, la folla dei fedeli, hanno percorso le vie del territorio parrocchiale fino a rientrare in chiesa.
La sera la piazza si è animata per lo spettacolo offerto dall’orchestra “Ballando all’italiana”, con balli di gruppo, liscio e latino. A mezzanotte, fuochi pirotecnici per la gioia di tutti.
Adriana Letta