Ieri, una cinquantina di confratelli e consorelle della Confraternita dell’Addolorata, che ha la sua sede presso la Chiesa di Santo Spirito, si sono ritrovati per una domenica insieme “fuori porta”. Destinazione: prima la Chiesa della Madonna della Quercia nella località La Quercia di Viterbo, e nel pomeriggio Villa Lante, che si trova a Bagnaia, che di Viterbo è una frazione.
Nonostante l’iniziale cattivo tempo, la giornata (che a sprazzi è stata anche illuminata da un bel sole) è stata piacevolissima e interessante. Si è riusciti a creare un ottimo connubio tra il momento conviviale, quello di preghiera e riflessione spirituale, e quello culturale.
Durante il viaggio di andata, sul pullman sono state recitate le lodi mattutine, e la bellissima Supplica alla Madonna del Santo Rosario di Pompei. Giunti a Viterbo, prima di partecipare alla S. Messa, è stata fatta una visita al complesso della Madonna della Quercia.
Il primo nucleo della chiesa risale alla fine del Quattrocento, quando quella zona non era altro che un grande distesa di terra coltivata. Un agricoltore del posto, per tenere i suoi campi al riparo dalle incursioni dei briganti, aveva commissionato ad un pittore un’immagine sacra, raffigurante Maria col Bambino. L’artista realizzò quell’immagine su un pezzo di tronco di quercia – da cui poi il nome – e subito si diffuse la notizia di guarigioni miracolose e altri prodigi attribuiti alla Madonna della Quercia.
Annesso alla chiesa c’è un bellissimo chiostro di qualche decennio più tardi, affrescato con scene in cui sono ritratti i vari miracoli che la Madonna ha compiuto in zona.
Dopo aver partecipato alla messa domenicale, il gruppo si è spostato di qualche chilometro nella frazione di Bagnaia, dove, grazie a due amici della locale Associazione “Amici di Bagnaia – arte e storia” (che si occupa di preservare la storia e le bellezze artistiche locali), si sono potuti visitare alcune chiese e monumenti di Bagnaia.
A seguire, c’è stato un gustosissimo pranzo nella piazza centrale dell’antico borgo. E, poi, nel pomeriggio, sempre accompagnati dai due amici storici locali, la visita a Villa Lante.
Quest’ultima, il cui primo nucleo architettonico risale alla fine del Quattrocento, era inizialmente un giardino di caccia del cardinale Riario. Poi, nei primi decenni del Cinquecento, iniziò a prendere la forma di un grande giardino all’italiana, con delle bellissime fontane e siepi, realizzato su commissione del cardinale Gambara.
Si tratta di un vero gioiello, tanto che alcuni anni fa è stato dichiarato il “Parco più bello d’Italia”. Il nome – Villa Lante – è più recente, e risale ad un centinaio di anni dopo la costruzione, quando il giardino e gli edifici che contiene, passarono nelle mani del duca di Bomarzo (non molto lontana da Viterbo), Ippolito Lante Montefeltro della Rovere.
La entusiasmante visita a Villa Lante non ha concluso la gita domenicale dei confratelli e consorelle, perché, prima di ripartire, è stata fatta una breve tappa a Montefiascone, per acquistare vino e altri prodotti tipici locali.
Insomma: la Confraternita dell’Addolorata ancora una volta è riuscita a realizzare una bella esperienza di amicizia, preghiera, cultura e… buona tavola!
Vincenzo Ruggiero Perrino