Il Sì di Dio alla nostra vita è irrevocabile, il Sì dell’uomo in risposta spesso si trasforma in tanti no, perciò va rinnovato sempre
Nella Messa prefestiva di sabato 30 settembre, vigilia della XXVI domenica del Tempo Ordinario, quasi 50 tra ragazzi e ragazze, nella chiesa parrocchiale di S. Antonio di Padova in Cassino, hanno ricevuto dal Vescovo diocesano Mons. Gerardo Antonazzo il Sacramento della Confermazione. Oltre ai ragazzi del primo turno della parrocchia, erano presenti sei ragazzi provenienti dalla parrocchia di Vallemaio. Emozionati, eleganti ma grazie al cielo senza eccentricità vistose, erano tutti schierati nei primi banchi, ognuno con accanto il proprio padrino o madrina e dal loro modo di stare lì puntuali, in attesa dell’arrivo del Vescovo, attenti e partecipi, si capiva sin dall’inizio che si erano preparati bene, apparivano consapevoli e contenti del grande momento che si accingevano a vivere.
Quando il Vescovo è entrato in chiesa, accolto dal Parroco Don Benedetto Minchella, ha salutato velocemente coloro che si trovavano sul percorso verso la sacrestia, come sempre cordiale e affettuoso, seminando il sorriso sui volti dei presenti. Poi ha preso inizio la solenne celebrazione eucaristica, all’interno della quale si è inserito il Sacramento della Cresima con le sue varie fasi. La prima è stata quando, dopo la Liturgia della Parola, il Parroco ha chiamato uno ad uno i Cresimandi per nome, ed essi si sono alzati in piedi dicendo ognuno il proprio “Eccomi!”, chiaro e sonoro, segno di convinzione personale ma anche di prove accurate fatte in precedenza; poi hanno risposto il loro “Sì, lo voglio” rispondendo alle interrogazioni poste dal Vescovo che, da Pastore, doveva verificare che i ragazzi fossero disponibili a ricevere il Sacramento con serietà e responsabilità.
A tale fase è seguita l’omelia del Vescovo Antonazzo che, a commento delle letture domenicali e della Cresima, ha esordito affermandone il significato in maniera lineare, semplice ma essenziale: “La Cresima è l’abbraccio di due Sì, quello di Dio all’uomo, irrevocabile, e quello dell’uomo a Dio“. La Cresima consacra con l’unzione del crisma questo abbraccio, perché è il sigillo che lo custodisce e conserva per sempre. Il Sì di Dio è per la vostra vita, ha continuato il Vescovo rivolto ai cresimandi, Dio è presente nell’abbraccio nuziale dei genitori ai quali dice: vi voglio bene nella realtà della vostra esistenza. Questo Sì di Dio è diventato poi il Sì del Battesimo, dell’Eucaristia, è il Sì dell’Amore più grande che Dio dice nella nostra vita, è il Sì di Dio anche sulla Croce, il Sì del suo Amore per sempre. Nella Cresima questo Amore si chiama Spirito Santo. Dio non potrà mai tornare indietro da questo Sì, continuerà a donarci la pienezza del suo Amore, che è lo Spirito Santo, sempre, anche se noi non rispondiamo e siamo infedeli. Il Signore si è impegnato ad amarci per sempre. Allora davvero la Cresima è grande e bella, sia per chi la riceve sia per chi l’ha già ricevuta: quello che Dio fa per noi è molto più grande di quello che noi facciamo per lui. Il rito della Confermazione è anche il Sì dell’uomo a Dio. Ma il nostro Sì è irrevocabile come quello di Dio? Chissà quanti Sì avete detto a Don Benedetto e alle catechiste, quando vi hanno chiesto se continuerete a venire a Messa la domenica, a partecipare ai gruppi… ma nel Vangelo di oggi colui che dice subito sì, poi non compie la volontà del Padre, mentre quello che dice no, poi trasforma in sì la sua risposta. Dentro ai vostri Sì di oggi, ma diciamo pure dentro a tanti nostri Sì di adulti, sono presenti dei no. Ma accanto a voi c’è chi può aiutarvi, avete accanto padrini, madrine e genitori. La celebrazione di questo abbraccio deve continuare nella vita sia per i ragazzi cresimandi sia per gli adulti già cresimati che possono anche fare una revisione di vita e rimediare ai no detti, recuperando la fedeltà all’amore di Dio. Tutti dobbiamo rinnovare continuamente il nostro Sì a Dio per sempre. I ragazzi ascoltavano molto attentamente, come pure gli adulti.
Dopo le parole intense e infervorate del Pastore, si è passati al rito della Cresima, secondo cui i ragazzi, dopo aver risposto alle domande di fede, in ginocchio per dare importanza al momento e inciderlo nella memoria, uno alla volta, accompagnati dal Padrino o Madrina che teneva la sua mano destra sulla spalla destra del cresimando, si sono presentati davanti al Vescovo, che li ha segnati sulla fronte con il sacro Crisma. Momenti emozionanti e importanti ma pieni di gioia: lo si leggeva sul loro volto, prima teso e concentrato, ma poi gioioso e sorridente. Ai cresimati il privilegio di ricevere dal Vescovo l’Eucaristia sotto le due specie, del pane e del vino, un altro tratto di eccezionalità per imprimere bene nella mente la bellezza dell’ abbraccio dei due Sì. Dopo la Benedizione conclusiva, non è mancata certamente la foto-ricordo per immortalare un giorno davvero indimenticabile ed un Sì umano speriamo irrevocabile come quello di Dio.
Adriana Letta