Come ogni anno, il 10 Dicembre è stata celebrata la festa in onore della Madonna di Loreto ad Isola del Liri.
Alle 12 del giorno precedente, durante una accorata preghiera mariana, era stata effettuata, secondo un’antica tradizione, l’ascesa della statua lignea della Madonna collocata su un’alta macchina all’interno della chiesa parrocchiale di San Lorenzo Martire.
La festa è molto sentita dal popolo isolano ed ha antiche radici: dopo il violentissimo terremoto del 1654, che produsse ingenti danni nel Ducato di Sora, con la conseguente pestilenza che fece registrare un forte calo demografico, il conte Ugo Boncompagni fece un voto: invocando la protezione della Madonna di Loreto, donò al Santuario di Loreto una lampada d’argento, che avrebbe mantenuta accesa a sue spese, con il contributo anche dei suoi cittadini. Scomparsi ducati e contee con l’abolizione del regime feudale, operata la riforma amministrativa in virtù della Legge 8 agosto 1806, che aveva inquadrato Isola come Comune appartenente alla Provincia di Terra di Lavoro, si confermò con un atto ufficiale, la decisione con rinnovato impegno di fede e di devozione. E la festa della Madonna di Loreto rimase, nel secolo scorso, la festa principale di Isola del Liri.
Il giorno 10, alle ore 17:00, la Santa Messa è stata presieduta dal Vescovo diocesano S.E. Mons. Gerardo Antonazzo e concelebrata dai parroci della Città: Don Mario Santoro, Don Giuseppe Basile, Don Dante Gemmiti e Don Roberto Dell’Unto.
Nell’omelia sul Vangelo dell’Annunciazione il Vescovo ha parlato della rivelazione di Dio inizialmente con Abramo e Giacobbe per arrivare a Maria di Nazareth e la correlazione con la casa, la Santa Casa di Loreto. Nella rivelazione del Nuovo Testamento la casa è chiaramente la metafora della chiesa, la chiesa è il corpo delle anime, dei battezzati. Ma la chiesa è anche fisica, costruita con la pietra angolare, Cristo è questa pietra angolare. L’apostolo Paolo ci dice che noi siamo la casa di Dio. L’unione tra Maria e la Chiesa è come una mamma che vuole l’armonia dei figli. Qui Sua Eccellenza ha preso esempio dal recente esempio della mamma di Loris: non dobbiamo farci condizionare dai mostri dei nostri tempi, che mostri non sono, sono drammi umani, sia di chi li ha vissuti prima come questa donna e di chi subisce dopo, il figlio le conseguenze di questi drammi.
Al termine della Concelebrazione, il Sindaco ha acceso la lampada votiva e successivamente si è svolta la processione con l’effigie della Vergine Lauretana per le vie della Città.
– Rosalba Rosati