La festa dell’Apparizione di San Giovanni Battista a Pontecorvo
di Luigi Casatelli
A Pontecorvo il culto di san Giovanni Battista è documentato fin dalla seconda metà del sec. X. Pertanto la devozione dei pontecorvesi, verso il Santo Precursore del Signore, era diffusa e ben radicata nei cuori e nelle istituzioni religiose fin da questo periodo. Essa però raggiunse il suo vertice a seguito dell’apparizione del Battista in località Melfi, ad un povero e semplice contadino di nome Giovanni Mele, tentato dal demonio, mentre lavorava la terra sulla sinistra sponda del fiume Liri. Il tentatore gli prometteva tanta ricchezza. Il veggente informò della sua visione l’arciprete della collegiata di san Bartolomeo Grimoaldo, che a sua volta ne diede notizia al vescovo di Aquino Guarino (1136-1148), il quale pose la prima pietra di una piccola chiesa sul luogo dell’apparizione (1) chiamata san Giovanni Appare. Questa notizia, pervenne poi ai Bollandisti, da un antico manoscritto ex characteribus longobardicis, scritta dal suo successore sulla cattedra aquinate Rainaldo (1156-1192) e trascritta negli “Acta Sanctorum”. Da quel 14 aprile 1137 l’arciprete Grimoaldo, promosse un pellegrinaggio penitenziale con il suo popolo da ripetersi annualmente. Da quella data, e da quel fatto, san Giovanni Battista fu riconosciuto Patrono della città e festeggiato nei secoli successivi. In tempi a noi più vicini e per motivi liturgici, la festa (la data spesso coincideva con le feste pasquali), fu traslata alla seconda domenica di maggio. Essa è semplice, bella e ben articolata liturgicamente. Vi emergono questi significativi elementi. I fedeli, convenuti nella cattedrale, sono invitati dal loro Patrono san Giovanni
- alla conversione e a rinnovare la propria fede in Gesù “Agnello di Dio che toglie i peccati del mondo”;
- a riconciliarsi con Dio e i fratelli attraverso il Sacramento della Riconciliazione;
- a mettersi in pellegrinaggio penitenziale verso il luogo dell’apparizione;
- a rinnovare le promesse battesimali presso il fiume Liri, che ricorda il fiume Giordano dove Giovanni battezzava;
- a celebrare l’Eucaristia come logico traguardo del pellegrinaggio richiesto da san Giovanni e attuato da san Grimoaldo.
Questa festa, oltre ad avere una grande valenza liturgica, ci svela uno spaccato della Chiesa nel XII secolo quando le ricchezze, il potere e l’immoralità dei costumi continuavano ad annegare gli uomini di Chiesa nei meccanismi di un sistema feudale incancrenito e tardo a morire. Il veggente Giovanni Mele, con il passar del tempo venerato come santo (2), ricevette da san Giovanni Battista un messaggio che contiene i veri valori da seguire, quello cioè di incoraggiare la Chiesa a scegliere uno stile di vita povero, sostenuto dalla riforma del grande pontefice Gregorio VII (3) nel XII secolo. Questo messaggio è attualissimo anche oggi e ci viene proposto costantemente da Papa Francesco. La festa del Patrono di Pontecorvo san Giovanni, celebrata nella seconda domenica di maggio, è presieduta dal vescovo diocesano che, alle ore 04,00, circondato dai sacerdoti della zona pastorale, presiede la liturgia penitenziale nella concattedrale e dopo, pellegrino tra i pellegrini, guida il pellegrinaggio verso la chiesa di san Giovanni Appare in località Melfi. Qui davanti a una moltitudine di fedeli, celebra la Santa Eucaristia. Nella tarda mattinata il pellegrinaggio ritorna in città. La festosa accoglienza del popolo e delle autorità di ogni ordine e grado, e la processione solenne della venerata statua collocata su un grandioso e ricco trono processionale, accompagnata dalla banda musicale, fino alla basilica di san Bartolomeo, sottolinea la festa e la gioia di tutta la comunità (in quel giorno tutta Pontecorvo è presente) che loda e magnifica il Signore “per le meraviglie che ha operato in san Giovanni Battista”. Nel pomeriggio, le manifestazioni esterne, continuano, fino a notte inoltrata.
- Fusconi G.M., Pontecorvo,appunti e documentazione per una storia della città e della Chiesa Pontis Curvi dalle origini alla fine del Medioevo, Montecassino, 1998,p. 328.
- Di Meo A., Annali Critico-Diplomatici,Napoli, 1805, Tomo X.
- Carcione F., Genesi agiografica dell’Apparitio Johannis Baptistae, in Culto,Pastorale e Uomini di Chiesa nella storia religiosa di Pontecorvo, Arte Stampa, Roccasecca, 2009, p.20.