“Lorenzo amministrò il sangue prezioso di Cristo e nella Chiesa versò il proprio sangue nel nome di Cristo”
La Parrocchia San Lorenzo martire in Isola del Liri ha festeggiato in forma solenne il suo Titolare. Tante le iniziative messe in campo e tante le realtà che si sono sentite chiamate in causa, soprattutto abitanti ed esercenti del Centro storico, che racchiude come bene prezioso la chiesa parrocchiale. E il parroco, in primo luogo, da due anni si sta facendo promotore e “sollecitatore” di una coscienza civile e religiosa, che salvaguardi la bellezza e la storicità di quelle strade, di quelle case, di quei spazi, “unicum” dell’intera Città.
Per la festa del giovane diacono “migrato” dalla Spagna al seguito del suo maestro –che diverrà Vescovo di Roma col nome di Sisto II– la parrocchia si è vestita a festa e insieme ha celebrato il “martire, santo di Dio”, arricchendo la preghiera con il bell’Inno mutuato da altre comunità laurenziane, come quella di S. Lorenzo al Verano di Roma o quella di Castelfiorentino in Toscana.
Nel giorno della vigilia mercoledì 9 agosto, siamo stati invitati a riflettere sulle parole di S. Agostino “nella Chiesa che servì da diacono, Lorenzo amministrò il sangue prezioso di Cristo e nella Chiesa versò il proprio sangue nel nome di Cristo” e, al termine della processione che ha attraversato le vie del centro storico, sui due grandi “tesori” – Città e Parrocchia – che siamo tutti chiamati ad amare, e custodire, curare e servire con responsabilità e passione.
Il giorno della festa il Parroco ci ha sollecitati, invece, a meditare il passo evangelico del seme che solo se muore a se stesso porterà frutto per gli altri: si comprende allora il senso del martirio che mai è autolesionismo, ma dono generoso e fermezza di fede. Un insegnamento sempre attuale, da leggere e comprendere con gli occhi e con l’intelligenza dei nostri giorni.
Luciana Costantini
Foto: Rosalba Rosati