La “lettera – appello” nazionale per difendere e promuovere la lingua italiana

Tra i 600 docenti universitari c’è anche la firma del sorano Lucio Meglio

È stata diffusa, in questi giorni, da tutti i principali media italiani la “lettera/appello” firmata da 600 docenti universitari italiani e indirizzata al governo, sul problema delle carenze di base degli studenti italiani.

Nella lunga lista dei firmatari ci sono molti nomi illustri: gli Accademici della Crusca Rita Librandi, Annalisa Nesi e Piero Beltrami, i linguisti Stefania Stefanelli e Edoardo Lombardi Vallauri, quatto rettori universitari, i docenti di letteratura italiana Giuseppe Nicoletti e Biancamaria Frabotta, gli storici Luciano Canfora e Mario Isnenghi, il matematico Lucio Russo e i costituzionalisti Paolo Caretti e Fulco Lanchester e ancora l’economista Marcello Messori e i docenti di diritto pubblico comparato e romano Ginevra Cerrina Feroni e Giuseppe Valditara.

Tra i firmatari del documento, vi è anche il sociologo sorano Lucio Meglio che è stato invitato dal “Gruppo di Firenze” a rappresentare assieme a Ilvo Diamanti e Sergio Belardinelli la sociologia italiana. «Ho accolto con piacere e convinzione l’invito giuntomi dal Gruppo dei “saggi” di Firenze a sottoscrivere l’appello», spiega il docente di sociologia dell’Università di Cassino «ed è chiaro ormai  da molto tempo che alla fine del percorso scolastico troppi ragazzi scrivono male in italiano, leggono poco e faticano a esprimersi oralmente. Nella mia esperienza di docente universitario ho riscontrato spesso nelle prove scritte d’esame o nella stesura delle tesi di laurea forti carenze linguistiche di alcuni studenti con errori a volte da terza elementare».

Con questa iniziativa i maggiori accademici d’Italia sperano di poter stimolare il Parlamento a mettere in campo un piano di emergenza che rilanci lo studio della lingua italiana nelle scuole elementari e medie.

 

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